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Le ricerche di Gerona 2005

(22-02-14) Apparato osteoarticolare e rischi sugli sci



Gli sport invernali, a prescindere dalle notizie tragiche di questi giorni legate in molti casi anche all'imprudenza, possono nascondere diverse insidie per l'organismo. Soprattutto se non si pone particolare attenzione alla preparazione, come conferma un'indagine condotta sulle richieste di assistenza pervenute nello scorso inverno ad Allianz Global Assistance, che dimostra come tralasciando i classici malanni invernali, che rappresentano più dei due terzi dei motivi di richiesta d'aiuto, la maggior parte degli infortuni registrati, è da imputarsi a cadute, soprattutto sulle piste da sci (19 per cento): non a caso in cima alla lista ci sono fratture (19 per cento), contusioni, distorsioni e traumi (14 per cento). Come ridurre i rischi? Meglio ricordare che lo sci alpino classico "carica" lo sforzo soprattutto sulle ginocchia e dei legamenti, impegnati dalla necessità di spostare improvvisamente il peso del corpo, magari per evitare un ostacolo improvviso. Sul fronte della preparazione, occorre prima di tutto rinforzare i legamenti delle ginocchia, per evitare distrazioni o peggio distorsioni. E la ginnastica presciistica rappresenta un'arma efficace in questo senso, ricordando che oltre agli esercizi di stretching necessari per distendere i muscoli della coscia e del polpaccio occorre anche "irrobustire" i legamenti e i tendini. Queste strutture si scaldano con esercizi che rendono più solido di fronte agli sforzi il quadricipite, in grado di sostenere anche l'azione dei legamenti. Anche per chi preferisce il carving queste attività presciistiche sono indicate, perché si tende a "caricare" lo sforzo sulle ginocchia, visto che le curve imposte dal tipo di sci e dalla pista sono generalmente più ampie rispetto a quanto accade con gli sci tradizionali. E proprio durante questi larghi passaggi sulla pista il ginocchio permane "ruotato" per diversi secondi, ed in sequenza rapida e alternata con un continuo spostamento del peso del corpo, che carica quindi sui legamenti. Ultima regola per chi ama lo snowboard: anche le spalle, in questo caso, possono essere a rischio.


Fonte: edott.it

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