(03-03-14) Tumori, tanti i falsi miti da combattere
Si può ancora parlare di cancro o è meglio invece sottacere questa parola? A questa domanda la risposta può essere solo una. E' fondamentale parlare di questa malattia per far sì che i malati non siano sempre invisibili e per aiutare le persone a comprendere una diagnosi che va capita e condivisa per essere affrontata al meglio. Ma soprattutto è necessario ricordare sempre questo termine al fine di portare ai cittadini che vincono la loro guerra contro le neoplasie le giuste informazioni per affrontare al meglio la loro vita dopo le cure. La necessità di parlare di cancro, contro una tendenza generale che ricorda come spesso si tenda a "sommergere" la patologia anche in chiave politica, è solo una delle realtà che gli esperti dell'Uicc (Unione Internazionale per il Controllo del Cancro) intendono mettere sempre più a conoscenza dei cittadini. Tra gli altri falsi miti da discutere c'è ad esempio il fatto che il tumore non è sempre una malattia subdola che non dà sintomi e che non può essere anticipata: non è sempre vero e da questa osservazione nasce l'importanza di strategie che consentano di giungere ad una diagnosi precoce. Altrettanto importante è poter assicurare le stesse opportunità nei trattamenti nei vari Paesi del mondo. Sembra facile, ma in pratica non è così. Secondo il Report 2014 dell'Uicc esiste una diseguaglianza nella cura e nel controllo del cancro nei vari paesi del mondo. Il numero di morti a causa della malattia sta crescendo in maniera inaspettata tra i più poveri. In particolare, per il 2025 si stima un incremento di quasi l'80 per cento delle morti per cancro nelle aree meno sviluppate del pianeta. A differenza dei paesi sviluppati, poi nelle nazioni in via di sviluppo la causa principale di tumori è rappresentata per lo più dalle infezioni, come il papillomavirus (HPV), che provoca più dell'85 per cento dei casi di tumore al collo dell'utero ad esso correlati.
Fonte: edott.it
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