(09-03-14) Sindrome metabolica e ipertrofia prostatica, un rapporto pericoloso
Esiste un filo rosso che unisce l'ipertrofia prostatica alla sindrome metabolica, caratterizzata da aumento dell'adipe addominale, ipertensione, innalzamenti dei valori dei trigliceridi e del colesterolo nel sangue e calo della concentrazione di testosterone. Questa seconda situazione, sempre più diffusa anche in considerazione dell'incremento ponderale di molte persone che apre la strada ai vari dismetabolismi, potrebbe infatti influenzare la diffusa condizione patologica prostatica, considerata un tipico segno dell'invecchiamento dell'organismo che interessa soprattutto i maschi che hanno superato la soglia dei 50 anni. Proprio la presenza della sindrome metabolica, infatti, sarebbe un fattore potenzialmente corresponsabile dello stato infiammatorio cronico che pervade l'intero organismo: il coinvolgimento della ghiandola prostatica in questo processo sarebbe quindi, in ultima analisi, un fattore in grado di rendere ancora più significativa la sintomatologia a carico dell'apparato urinario. Il quadro sintomatologico legato a questa condizione è molto noto: si va dalla necessità di urinare più spesso, a volte con urgenza, dal bisogno di alzarsi di notte per urinare e dalla riduzione del getto delle urine. Spesso, poi, questi disturbi insorgono in uomini che soffrono di problemi sessuali: proprio recentemente infatti è stato confermato il collegamento fra disfunzione erettile e i fastidiosi sintomi urinari conseguenti all'iperplasia prostatica benigna.
Fonte: edott.it
News
In evidenza
"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."
Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.
Informazioni utili
-
Ricette a zona
-
Tabelle nutrizionali
-
Tabella composizione corporea
-
ABC della nutrizione