(11-03-14) La prematurità aumenta il rischio di insulino-resistenza
I prematuri hanno più probabilità di avere elevati livelli di insulina alla nascita e nella prima infanzia rispetto ai nati a termine. Lo affermaGuoying Wang della Bloomberg School of Public Health di Baltimora e coautore di uno studio pubblicato su JAMA. «Questi risultati forniscono ulteriori prove che la nascita pretermine può essere un fattore di rischio per il diabete di tipo 2» afferma il ricercatore. Negli Stati Uniti, nasce prematuro un bambino su 9 nati vivi, e uno su 5 tra gli afroamericani. «C'è una crescente evidenza che gli eventi della vita fetale e neonatale possono causare alterazioni metaboliche permanenti, tra cui il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica, una combinazione di fattori di rischio che aumenta il rischio di malattie cardiache, diabete e ictus» riprende Wang. Anche se gli studi condotti su adulti e bambini sostengono l'ipotesi che la nascita pretermine può comportare alterazioni metaboliche sfavorevoli, non è chiaro se l'associazione osservata tra prematurità, futura insulino-resistenza e diabete di tipo 2 derivi da alterazioni nel metabolismo dell'insulina nel feto in gestazione o nella prima infanzia. Così Wang e i colleghi della Johns Hopkins University hanno testato l'ipotesi che lo status pretermine si associ a elevati livelli plasmatici di insulina, prova indiretta di insulino resistenza, alla nascita e nella prima infanzia. Lo studio ha incluso 1.358 nati tra il 1998 e il 2010 e seguiti fino al 2005-2012. E a conti fatti, i livelli di insulina nel plasma mostravano un legame inverso con l’età gestazionale sia alla nascita sia nella prima infanzia. In altri termini, l’insulina alla nascita era 9,2 micro unità internazionali per millilitro nei nati a termine e 18,9 nei prematuri. Lo stesso nella prima infanzia, dove i livelli insulinici erano maggiori nei pretermine rispetto ai nati a termine. E in un editorialeMark Hanson dell'Università di Southampton, Regno Unito, commenta: «Studi come questo rivelano quanto sia importante la prevenzione precoce del diabete, sottolineando la necessità di ricerche rigorose su quali strategie, da adottare nelle prime settimane di vita o addirittura in gestazione, potrebbero contribuire alla riduzione del rischio di malattie croniche nei neonati».
Fonte: JAMA. 2014;311(6):587-596
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