(14-03-14) Quando la cefalea si scatena in cucina...
Esiste una possibile correlazione tra l'esposizione ad un odore e lo scatenarsi del mal di testa. Addirittura, in questa scala di aromi, in persone particolarmente sensibili i fastidi possono manifestarsi anche con odori molto diffusi, da quelli legati alle profumazioni femminili fino agli effluvi del cibo. Pare proprio infatti che anche la permanenza in cucina, e quindi l'esposizione agli aromi che si presentano durante la preparazione di un pasto, possa dare il via ai disturbi. A rischio, sempre per le persone predisposte, sarebbero soprattutto alcuni alimenti, come ad esempio l'aglio o anche alcune spezie. Secondo informazioni raccolte in Italia qualche tempo fa pare addirittura che l'osmofobia potrebbe essere considerata un vero e proprio criterio diagnostico per distinguere l'emicrania dalle altre forme di cefalea. La metà degli emicranici è intollerante a odori intensi durante un attacco, vede cioè peggiorare il dolore se ci si espone a un profumo. E due pazienti su tre, sempre in base a questo studio ormai datato ma apparentemente pur sempre valido, ammetterebbero che almeno due odori diversi possono peggiorare una crisi. In altri casi l'odore, in genere uno e specifico, può provocare da solo l'arrivo dell'attacco di emicrania. Si tratta però sempre di soggetti emicranici, mai di pazienti con cefalea tensiva: chiedere perciò a un paziente se gli odori lo disturbano o si associano al suo mal di testa potrebbe perciò essere una domanda utilissima per la diagnosi differenziale della cefalea. Ovviamente, in questi casi, la parola deve passare al medico.
Fonte: edott.it
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