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Le ricerche di Gerona 2005

(25-03-14) Medici di famiglia: attenti alla celiachia!


Secondo i medici di famiglia americani, i casi sospetti di malattia celiaca sono attualmente in aumento. Ecco le proposte per la diagnosi precoce e il trattamento.
In sintesi


La celiachia è una malattia autoimmune del tratto gastrointestinale, innescata dall’esposizione al glutine negli individui geneticamente predisposti. Il glutine è una proteina contenuta in grano, segale e orzo, che sono presenti in molte diete americane. La malattia è caratterizzata da infiammazione cronica della mucosa intestinale, che porta all’atrofia dei villi intestinali e conseguente malassorbimento. Questa condizione può svilupparsi a qualsiasi età.


Le manifestazioni intestinali comprendono diarrea e perdita di peso. Le manifestazioni extraintestinali più comuni includono anemia da carenza di ferro , diminuzione della densità minerale ossea, e neuropatia. La maggior parte dei casi di celiachia è diagnosticata in persone con manifestazioni extraintestinali. La presenza di dermatite erpetiforme è patognomonica per la celiachia.


La diagnosi è supportata dal TGt positivo (transglutaminasi test sierologico) ma, in generale, dovrebbe essere confermata da una biopsia dell'intestino tenue che mostra l'istologia caratteristica associata alla celiachia. La presenza degli alleli DQ2 o DQ8 dell’antigene leucocitario umano, o di entrambi, è essenziale per lo sviluppo della malattia celiaca, e può essere un test genetico utile in alcuni casi sospetti.


Il trattamento della celiachia è la dieta priva di glutine. Dunque, secondo gli autori, l'educazione alimentare dei pazienti celiaci dovrebbe concentrarsi sull'individuazione di fonti nascoste di glutine, sulla pianificazione di pasti equilibrati, su come leggere le etichette, come fare la spesa, e su cosa mangiare fuori casa e durante un viaggio.


Circa il 5 % dei pazienti con malattia celiaca è refrattario alla dieta priva di glutine. Questi pazienti, quindi, devono essere indirizzati a un gastroenterologo per il riesame della diagnosi o per il trattamento aggressivo della malattia celiaca, che può comportare la somministrazione di corticosteroidi e immunomodulatori.


In pratica


Anche in Italia si verifica un aumento dei disordini intestinali cronici con malassorbimento che spesso rimangono latenti in quanto non ben definiti nella fase diagnostica. È auspicabile quindi una stretta e fattiva collaborazione tra medici di famiglia, nutrizionisti e gastroenterologi.

Autore: Patrizia Maria Gatti

Fonte:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24444577
Am Fam Physician. 2014 Jan 15;89(2):99-105.
Celiac disease: diagnosis and management.

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