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Le ricerche di Gerona 2005

(08-04-14) Lampade abbronzanti negli adolescenti: un rischio che chiama altri rischi



Data la diffusione dell’uso di lampade abbronzanti fra gli studenti delle scuole superiori, è necessario aumentare il grado di conoscenza dei ragazzi sui rischi connessi. Lo afferma in uno studio pubblicato su Jama Dermatology Gery Guy Jr., ricercatore dei Centers for disease control di Atlanta, in Georgia. «L''incidenza dei tumori cutanei non melanomatosi, in gran parte basaliomi e carcinomi squamocellulari, è raddoppiata dal 1994, mentre quella del melanoma, neoplasia comune tra gli adolescenti, è in crescita del 2-5% l''anno tra i bianchi non-ispanici statunitensi» dice il ricercatore, ricordando che, oltre agli effetti sulla salute, il cancro della pelle rappresenta un rilevante onere economico, con costi delle cure stimati in 1,7 miliardi di dollari annui nel 2004. «E le radiazioni ultraviolette (Uv) provenienti da esposizione diretta ai raggi solari o da dispositivi di abbronzatura indoor, sono uno fattore di rischio prevenibile per le neoplasie cutanee» riprende Guy, sottolineando che le lampade abbronzanti sono considerate dall’Organizzazione mondiale della sanità veri e propri cancerogeni per l’uomo, specie tra i giovani. Per dirla in numeri, l’abbronzatura indoor prima dei 35 anni aumenta il rischio di melanoma del 59% e l’uso frequente lo innalza ancor di più: ogni sessione incrementa le probabilità di melanoma del 1,8%. Alla luce di questi dati va da sé che ridurre la percentuale di adolescenti che usano sorgenti Uv artificiali è una strategia importante per ridurre l''incidenza del cancro cutaneo. Ciononostante, l’abbronzatura artificiale, come altri comportamenti a rischio, è piuttosto diffusa tra gli adolescenti statunitensi. Per approfondire la questione Guy e colleghi hanno esaminato i dati dei National youth risk behavior surveys 2009 e 2011, relativi a 15,5 milioni di studenti delle scuole superiori nordamericane. L’analisi ha incluso 25.861 studenti che hanno risposto a domande sull’abbronzatura indoor e su altri comportamenti potenzialmente nocivi alla salute tra cui abitudine al fumo, uso di steroidi e tentativi di suicidio. Ebbene, il 13,3% dei ragazzi ha ammesso di avere usato lampade abbronzanti, comportamento strettamente legato a un aumento del bere compulsivo, a una dieta malsana, all’uso di droghe illegali e al tentato suicidio. «Sono necessarie campagne di salute pubblica che informino sia sui rischi dell’abbronzatura indoor, sia sui comportamenti dannosi per la salute ad essa connessi» conclude il ricercatore.

Fonti:
Jama Dermatol. Published online February 26, 2014. doi:10.1001/jamadermatol.2013.7124
doctornews33

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