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Le ricerche di Gerona 2005

(02-05-14) Grassi saturi e rischio cuore, uno studio riaccende il dibattito


Non ci sono associazioni tra gli acidi grassi saturi totali e il rischio cardiovascolare. Questa affermazione che emerge da una meta-analisi recentemente pubblicata sulla rivista Annals of Internal Medicine riapre un dibattito in realtà mai del tutto chiuso: quello relativo all’assunzione di acidi grassi con la dieta e al loro effetto in termini di salute cardiovascolare. Le raccomandazioni più classiche spingono a consumare cibi molto ricchi di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), tagliando in modo drastico quelli saturi, ritenuti pericolosi per la salute di cuore e vasi. «Già in passato, diversi studi clinici hanno fatto sorgere dubbi sulla validità di queste affermazioni» spiega Rajiv Chowdhurydell’Università di Cambridge e primo firmatario dell’articolo «e in effetti in base ai risultati della nostra meta-analisi non possiamo supportare tali raccomandazioni». «Non sono emerse prove chiare e inconfutabili per giustificare le attuali linee guida, in particolare per quanto riguarda i grassi saturi» aggiunge Emanuele Di Angelantonio, coordinatore della ricerca. È giunto dunque il momento di smettere di guardare con sospetto i grassi saturi? I risultati del lavoro di Chowdhury e colleghi, basato sull’analisi di studi osservazionali e randomizzati-controllati, ha di certo fatto scattare un campanello d’allarme, ma sono molte le critiche già espresse a riguardo da altri ricercatori. Eric B Rimm, della Harvard School of Public Health di Boston sostiene, per esempio, di aver individuato errori gravi nella revisione che potrebbero cambiare drasticamente i risultati finali. «Inoltre, i dati ottenuti mostrano che cosa si ottiene sostituendo nella dieta i grassi saturi con cereali raffinati e affermano che i grassi saturi non sono né meglio né peggio dei cereali raffinati. Nessuna novità, lo sapevamo da decenni» aggiunge. Un’altra critica arriva da Alice H Lichtensteindella Tufts University di Boston: «La maggior parte dei dati a nostra disposizione dimostra che sostituire i grassi saturi con quelli insaturi riduce il rischio cardiovascolare, ma non si ottiene lo stesso risultato sostituendoli con i carboidrati» afferma la ricercatrice che poi aggiunge che per arrivare a conclusioni solide è necessario valutare diversi fattori e non uno solo come hanno fatto Di Angelantonio e colleghi.Gli autori della meta-analisi difendono il proprio lavoro ricordando che non è la prima volta che il ruolo negativo degli acidi grassi viene messo in discussione, ma la conclusione per tutti è una sola: il dibattito resta aperto.

FONTI:
Ann Intern Med. 2014;160(6):398-406-406.
doctornews33

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