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Le ricerche di Gerona 2005

(02-05-14) Esiste un legame ambientale tra take-away e obesità?



Le consegne a domicilio a casa e al lavoro nonché il pendolarismo giornaliero aumentano il consumo di cibo da asporto, con relativa crescita dell’indice di massa corporea (BMI) e maggiori probabilità di obesità. Ecco, in sintesi, le conclusioni di uno studio pubblicato sul British Medical Journal e svolto dai ricercatori dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, che suggeriscono di limitare i take-away sui tragitti dei pendolari. «Negli ultimi dieci anni il consumo britannico di alimenti da asporto è cresciuto del 29%, assieme al vertiginoso aumento dei punti vendita, cosa che potrebbe alimentare l’attuale epidemia di obesità» spiega Nicholas J Wareham, direttore del Centre for Diet and Activity Research a Cambridge, che ha esaminato il rapporto tra BMI, obesità ed esposizione ai cibi da asporto a casa e fuori casa. «Abbiamo usato i dati dello Studio Fenland, svolto nel 2011 su una coorte di adulti tra 29 e 62 anni residenti nel Cambridgeshire, Regno Unito» dice il ricercatore. Hanno preso parte allo studio 5.442 adulti che lavoravano lontano dai luoghi di residenza: sui loro percorsi tra casa e lavoro è stata tracciata l’ubicazione dei negozi take-away. «Usando i dati dei questionari alimentari compilati dai partecipanti abbiamo stimato l’assunzione giornaliera di pizza, hamburger, pollo fritto e patatine come marcatori di consumo alimentare da asporto, correlando il dato all’indice medio di massa corporea calcolato misurando altezza e peso, e alle probabilità di essere obesi o in sovrappeso sulla base delle definizioni date dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)» prosegue Wareham. I risultati? Oltre al diretto legame tra consumo di cibo take-away, obesità e BMI, quello che colpisce è il ruolo ambientale dei take-away: l’associazione tra dieta da asporto e chili di troppo era più evidente tra i pendolari su itinerari a elevata concentrazione di negozi. E in un editoriale di accompagnamentoKathryn Neckerman della Columbia University di New York osserva: «Non è chiaro se gli sforzi per limitare i take-away sui tragitti dei pendolari potrebbero avere qualche impatto sull’obesità. Quello che invece dovremmo fare è trasformare  l’offerta: ciò che conta è il menu e il suo prezzo, non il luogo di vendita».

FONTI:
BMJ 2014; 348
doctornews33

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