(13-05-14) Anche in età pediatrica esiste il rischio di apnee notturne!
Chi pensa che il russamento sia un problema che interessa solamente l'adulto che nel bambino sia solo un simpatico "vezzo" deve ricredersi. Anche i bambini possono russare nel corso della notte, e capita mediamente a un piccolo su dieci. Va però detto che spesso il problema è legato ad una situazione contingente da correggere legata ad esempio ad una temporanea ostruzione dell'aria attraverso le vie aeree superiori, come ricorda il pediatra Enzo Corbella. In questi casi, oltre al classico russamento, si possono avere anche altri problemi legati al quadro infiammatorio che interessa la base della lingua e la gola: la voce si fa nasale, il respiro si fa più difficile e la via nasale diventa quasi del tutto impossibile da sfruttare. Il trattamento con farmaci mirati, che non comprende la somministrazione di antibiotici se non esiste una chiara indicazione in questo senso, consente di risolvere l'infiammazione e quindi anche di far sparire il russamento. Va però detto che questi quadri possono ripresentarsi molto frequentemente, specie nei bambini di età prescolare che frequentano gli asili, con comparsa di una sorta di "cronicizzazione" del problema, perchè il rigonfiamento delle adenoidi diventa la causa di un significativo ostacolo al passaggio dell'aria. In questi casi il russamento può diventare cronico e soprattutto possono comparire le apnee notturne, con ripercussione nell'ossigenazione degli organi. Queste condizioni impattano sullo sviluppo psicofisico del bambino e possono portare a sonnolenza, cefalea, rendimenti scolastici ridotti. Occorre cercare di risolvere il quadro, per aiutare il bimbo a crescere sano e forte.
Fonte: edott.it
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