(17-05-14) L’intestino lo studio con l’eco
L'ecografia può essere d'aiuto anche nella diagnosi di patologie intestinali e dovrebbe diventare uno strumento irrinunciabile nell'approccio per condizioni acute e croniche della parte finale del tubo digerente. A "sdoganare" a addirittura consigliare l'impiego dell'ecografia anche in condizioni che un tempo venivano considerate off limits per questo esame è Rosario Zappalà, capodipartimento di Medicina Interna e Urgenza dell'Ospedale evangelico Villa Betania di Napoli. Secondo l'esperto il semplice controllo ecografico dovrebbe diventare quasi di routine anche nel pronto soccorso, diventando quindi una sorta di moderno fonendoscopio grazie alla sonda che viene facilmente appoggiata sull'area da studiare, in questo caso l'addome. Se nell'ambito dell'urgenza gli ultrasuoni dovrebbero quindi essere maggiormente impiegati anche in caso di patologie a carico dell'intestino, ad esempio per una diverticolosi complicata o una possibile perforazione, lo stesso esperto ammonisce sull'importanza della necessaria preparazione per chi conduce l'esame. E' vero infatti che una perforazione dell'intestino potrebbe essere più semplicemente riconosciuta con l'ecografia che con la tradizionale lastra radiografica, visto che oggi l'esame ad ultrasuoni insieme alla Tc ha quasi del tutto soppiantato la classica radiografia, ma è altrettanto innegabile che occorre una specifica preparazione per chi conduce l'esame con la sonda ad ultrasuoni. La formazione rappresenta quindi un fattore chiave per il buon successo di una metodica diagnostica indolore e del tutto innocua, ma a patto che chi lo esegue sia davvero preparato a compierlo al meglio.
FONTE: edott.it
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