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Le ricerche di Gerona 2005

(13-06-14) Sono i grassi e non il colesterolo a mettere a rischio la salute



Un noto ricercatore statunitense, della veneranda età di 98 anni, sostiene che
al contrario di quanto diffusamente ritenuto, non è il colesterolo il vero
nemico della salute di cuore e arterie, ma sono i grassi trans e gli
ossisteroli
Secondo gli scienziati statunitensi, non sarebbe il colesterolo in sé a essere
deleterio per l'apparato cardiovascolare, ma i grassi trans e gli ossisteroli,
ossia l'ossidazione del colesterolo.
Colesterolo o non colesterolo? Questo è davvero il dilemma.
Che sia proprio questa molecola, costituita dallo sterolo (da cui il nome), il
nemico da combattere per prevenire le malattie dell’apparato cardiocircolatorio
è da sempre oggetto di discussione tra gli accademici e gli esperti di
nutrizione.
Se per qualcuno la differenza sta nelle due più famose varianti di questa
molecola, ossia il colesterolo LDL (o cattivo) e l’HDL (o buono), per altri il
colesterolo è sempre da tenere sotto controllo, a prescindere. Altri ancora,
infine, ritengono che il colesterolo non sia un problema.
Quale che sia la verità, oggi a dire la sua ci ha pensato un famoso
ricercatori statunitense, dalla veneranda età di 98 anni, il quale ritiene che
il colesterolo sia addirittura benefico per il cuore. Al massimo, quello che
può davvero danneggiare la salute del sistema cardiaco è il colesterolo
ossidato, ovvero quello degradato dall’assunzione di grassi trans, dall’
utilizzo di oli per frittura utilizzati più volte, i grassi polinsaturi e, non
ultimo, il fumo.
Sì, il dottor Fred Kummerow – questo il suo nome – professore emerito di
Scienze Biologiche comparate presso l’Università dell’Illinois, ha trascorso
più di 6 anni nello studio dei fattori dietetici che contribuiscono alle
malattie cardiache.
Nel suo nuovo studio, pubblicato sull’American Journal of Cardiovascular
Disease, ha passato in rassegna le ricerche sul metabolismo lipidico e le
malattie cardiache, con un particolare focus sul consumo di colesterolo
ossidato.
«I lipidi ossidati contribuiscono alle malattie cardiache – sottolinea il
prof. Kummerow – sia aumentando la deposizione di calcio sulla parete arteriosa
(una caratteristica importante dell’aterosclerosi), e interrompendo il flusso
di sangue: un importante contributo a un attacco cardiaco e la morte
improvvisa».
Sono proprio i grassi ossidati a contribuire in maggior misura alle malattie
cardiache e alla morte improvvisa per infarto, ricorda lo scienziato.
In questo studio, Kummerow e colleghi hanno scoperto che quando il colesterolo
LDL (o lipoproteina a bassa densità) si ossida, aumenta la sintesi nelle
piastrine di un agente di coagulazione del sangue, denominato Trombossano A2.
Questo composto è piuttosto instabile, ed è causa di un’aggregazione
piastrinica e vasocostrizione.
Se poi sommiamo i diversi fattori di rischio evidenziati dal team di ricerca
possiamo essere quasi certi di danneggiare cuore e arterie.
Secondo  Kummerow, se qualcuno segue una dieta ricca di ossisteroli (i
prodotti dell’ossidazione del colesterolo) e grassi trans e, in più, fuma sta
mettendo in pericolo il cuore in tre modi. Gli ossisteroli aumentano la
calcificazione delle arterie e promuovono la sintesi dell’agente di
coagulazione. I grassi trans e il fumo di sigaretta, dal canto loro,
interferiscono con la produzione di prostaciclina, un composto che tiene
normalmente fluido il sangue.
Ricordando che le malattie cardiache causano centinaia di migliaia di morti
ogni anno in Europa – milioni nel mondo – i ricercatori fanno dunque presente
che è bene conoscere con chiarezza quali sono davvero i fattori di rischio, per
evitare comportamenti controproducenti.

FONTE: http://www.lastampa.it/2013/03/01/scienza/benessere/alimentazione/sono-i-
grassi-e-non-il-colesterolo-a-mettere-a-rischio-la-salute-J


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