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Le ricerche di Gerona 2005

(19-06-14) Prevenzione cardiovascolare, italiani ancora bocciati




Le note positive? Iniziano a calare, seppur lentamente, i valori medi della pressione arteriosa, oltre che il numero dei fumatori. Cominciano insomma a dare effetti l'abolizione del fumo nei locali pubblici e la riduzione del sale nel pane e in altri prodotti confezionati. A fronte di queste situazioni, tuttavia, il quadro che emerge dall'Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare presentato nel corso del congresso dell'Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedale) non è certo tranquillizzante. Negli ultimi dieci anni infatti i nostri connazionali sono diventati " extralarge": più grassi, con il girovita aumentato, i valori del colesterolo che sforano i limiti e la percentuale di obesi ormai sopra il 25 per cento negli uomini e nelle donne. Ad allarmare gli esperti sono soprattutto le pessime abitudini degli italiani che, "allergici" a uno stile di vita sano, rischiano di compromettere in futuro la salute del loro cuore. L'indagine per la prima volta ha misurato le abitudini alimentari e valutato la prevalenza della combinazione di più stili di vita sani: astensione dal fumo, attività fisica e abitudini alimentari corrette - spiega Francesco Bovenzi, Presidente ANMCO - Solo 1 italiano su 10, (appena il 7% degli uomini e il 13% delle donne), non fuma, fa attività fisica regolarmente e segue almeno 5 comportamenti alimentari corretti degli 8 considerati protettivi per il cuore dagli esperti". Tra gli aspetti da migliorare l'attenzione all'alimentazione. Ad esempio solo un terzo degli italiani consuma una quantità di verdura e pesce adeguata e solo il 15% degli italiani mangia dolci secondo le raccomandazioni. Va meglio il consumo di frutta con circa la metà degli italiani che mangia le 2-3 porzioni quotidiane consigliate e quello adeguato di formaggi limitato a 3 porzioni settimanali. Alto è ancora il tasso di sedentarietà nella popolazione.


L'aspetto negativo è che, a leggere le cifre, sembra di trovarsi di fronte ad un bollettino di guerra. In Italia ci sono circa 1000 nuovi casi di tumore al giorno, considerando che le nuove diagnosi nel 2013 sono state più o meno 366.000. La buona notizia, però, viene dalle percentuali relative alla sopravvivenza. La curva infatti si allunga, tanto che oggi, dopo cinque anni, è ancora in vita più di un maschio su due e quasi due donne su. Per quanto riguarda la mortlià per cancro, nel 2013, i decessi stimati sono circa 173.000 con una mortalità più elevata nel sesso forte rispetto a quanto si osserva nelle donne. Infine, sul fronte delle neoplasie maggiormente temibili, la parte del leone è ancora del tumore polmonare, con 34.000 decessi: in questa graduatoria al secondo posto si trova il tumore colorettale, con circa 20.000 decessi l'anno, seguito dal tumore mammario con 12.500 casi. Per fortuna, si gonfia sempre più l'esercito dei lungosopravviventi. In Italia, nel 2013 si è stimato che quasi tre milioni di persone abbiano superato da tempo la diagnosi di cancro e controllino efficacemente la malattia, se non l'hanno del tutto vinta.


Fonti:
Edott.it
Repubblica Salute di Repubblica del 3 giugno, pagina 37

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