(21-06-14) Trigliceridi, valore da controllare
Non solo colesterolo quando si parla di controllo del rischio cardiovascolare legato a lipidi. Oltre alle Ldl, infatti, pare proprio che un ulteriore margine di riduzione del rischio cardiovascolare si possa ottenere avendo come obiettivo i trigliceridi. Secondo quanto pubblicato in una risposta ad un lettore, infatti, pare che studi scientifici condotti su farmaci efficaci nella riduzione del colesterolo Ldl, dimostrano infatti che esiste un rischio "residuo" anche quando si ottengono valori di Ldl come richiesto dalle linee guida internazionali. In particolare si è visto che l'associazione tra alti valori di colesterolo Ldl e trigliceridi e bassi livelli di colesterolo Hdl (in questo caso più i valori sono bassi tanto maggiore è il rischio) può essere presente in situazione cliniche che configurano un incremento del rischio, come ad esempio la sindrome metabolica. e il diabete di tipo 2 Per quanto riguarda i trigliceridi, terzo componente di questa "triade" pericolosa, esiste una stretta relazione metabolica di questi ultimi con il colesterolo Hdl: tanto più si alzano i primi, tanto più calano le seconde e viceversa, specie in chi soffre di diabete. Tuttavia esistono studi che dimostrano come i trigliceridi possano essere considerati una fonte indipendente di rischio, in particolare nelle donne. Forse per avere una corretta definizione dei pericoli legati ai trigliceridi occorre valutarli non a digiuno, ma subito dopo un pasto, quando si formano particelle ricche di questi grassi che potrebbero avere un ruolo nello sviluppo dell'aterosclerosi.
Fonte: edott.it
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