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Le ricerche di Gerona 2005

(24-06-14) Esperti e pazienti insieme per migliorare salute e sanità



«I pazienti che hanno sperimentato di persona la malattia e che utilizzano le strutture sanitarie hanno molto da insegnarci» afferma Tessa Richards, Patient partnership editor, dalle pagine della rivista British medical journal. E parte proprio da questo presupposto l’iniziativa della prestigiosa rivista inglese studiata per incoraggiare medici e pazienti a creare una stretta collaborazione verso una salute migliore e una sanità più efficiente. «Già un anno fa abbiamo costituito un gruppo formato da pazienti e medici che ci aiutasse a capire quali strade seguire per mettere in atto la “rivoluzione del paziente” alla quale puntavamo già da tempo» prosegue Richards autrice assieme a Fiona Godlee, editor in chief di Bmj, di un editoriale dedicato all’iniziativa. «E in questo periodo di lavoro insieme, i membri del gruppo ci hanno stimolato, provocato, indirizzato e supportato portandoci a grandi cambiamenti nel nostro processo editoriale» dicono le autrici che poi descrivono alcuni dei punti principali della strategia alla base della partnership medico-paziente. «Per prima cosa abbiamo incluso i pazienti nel processo di peer review degli articoli di ricerca inviati alla rivista, certi del fatto che il loro contributo sia davvero importante e abbiamo anche chiesto agli autori di segnalare l’eventuale contributo del paziente agli studi» dice Richards che ricorda anche che l’iniziativa vuole portare a una ricerca di tipo collaborativo tra i medici e i pazienti. «Vogliamo far sentire la vera voce dei pazienti e non solo quella di piccole minoranze e anche per questo motivo continueremo a pubblicare punti di vista personali, cercando allo stesso tempo di allargare il network per mostrare anche punti di vista collettivi» spiegano le autrici. Tra le altre iniziative promosse dalla rivista sono previste inoltre la partecipazione dei pazienti agli incontri dei comitati decisionali interni, il sostegno al controllo o alla condivisione dei dati medici personali con il paziente e, non ultimo, il sostegno al diritto di tutti alla salute. «Questa alleanza è semplice da descrivere a parole, ma difficile da realizzare. Servono rispetto reciproco e comprensione del punto di vista del paziente e si tratterà di modificare la strategia anche in base alle valutazioni dei suoi effetti» afferma Richards che poi conclude: «Siamo davvero entusiasti di fronte alle potenzialità del progetto e speriamo che i lettori lo siano altrettanto».

Fonti: doctornews33
Bmj 2014; 348 doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.g3726

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