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Le ricerche di Gerona 2005

(01-07-14)Se l’educazione alimentare dei bambini viene affidata all’industria, il messaggio è:non importa quanto mangi ma quanto esercizio fa


Pubblicato da Redazione Il Fatto Alimentare il 7 febbraio 2014

Nel 2012, il 53% delle scuole elementari statunitensi ha fatto educazione alimentare a 12,5 milioni di bambini utilizzando un corso denominato “Energy Balance 101”, creato dalla Healthy Weight Commitment Foundation, finanziato da oltre 250 organizzazioni, tra cui colossi dell’industria alimentare come la Grocery Manufacturer’s Association, Kraft, General Mills, Nestlé, Kellogg’s, Mars, Unilever, Coca-Cola e Pepsi.
Quali sono i messaggi educativi veicolati da questo corso viene illustrato in un articolo di Yoni Freedhoff, professore di medicina della famiglia all’Università di Ottawa, pubblicato da Civileats. Tutto è impostato sul piano del bilancio energetico, inteso nel senso che sei libero di mangiare quanto vuoi, purché poi tu faccia un adeguato esercizio fisico.
Il messaggio “mangia meno”, non compare quasi del tutto, mentre domina quello di bruciare l’energia che si è accumulata. Addirittura, se si va a una festa e si mangia troppo, le calorie vengono rappresentate come qualcosa che ti fa diventare un supereroe dei cartoon, che deve fare qualcosa di straordinario per consumare l’energia extra (come si vede nel gioco online “Power Up” della HWCF). Con quasi il 20% dei bambini statunitensi in sovrappeso od obesi e meno del 4% sottopeso, osserva Freedhoff, non sono certo le calorie a costituire il deficit nutrizionale di cui preoccuparsi.
Recentemente la HWCF ha avviato una partnership anche con le Girl Scouts of America, che conta 1,7 milioni di bambine e ragazze. Tra gli esercizi proposti ai capi scout c’è quello di far ripetere alle bambine di sette anni gli slogan commerciali dei cibi e delle bibite preferiti, e poi far inventare a loro un annuncio pubblicitario per la loro merenda energizzante prediletta.

Fonte: Beniamino Bonardi-ilfattoalimentare.it

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