(06-07-14) Le tante facce della nefropatia diabetica
Attenzione alla nefropatia diabetica, soprattutto se al classico danno renale si associano alterazioni a carico del profilo lipidico o dei valori pressori. L'effetto diretto dell'alto tasso di glucosio sulle cellule si somma a quello della dislipidemia, al danno delle arterie e delle arteriole provocato dalla frequente coesistenza di una ipertensione arteriosa, ad un danno di tipo infiammatorio, indotto da un eccesso di citochine ed altre molecole infiammatorie. Sul fronte diagnostico, come viene riportata nella risposta di un esperto ad un lettore, non basta valutare esclusivamente il valore della microalbuminuria: nelle persone con diabete infatti andrebbe sempre considerato anche il filtrato glomerulare, che si può calcolare applicando formule molto semplici che richiedono, oltre alla creatinina, solo il sesso e l'età del soggetto. In questo modo si evita il rischio che il danno renale avanzato possa non essere riconosciuto in un numero rilevante di pazienti. Il controllo stretto della glicemia è fondamentale nella prevenzione e nel trattamento della nefropatia: valori glicemici il più vicino possibili alla normalità rallentano l'andamento della malattia e, talvolta, ne inducono la regressione (ad esempio, normalizzando l'escrezione urinaria di albumina). Dati recenti inoltre sembrano suggerire che il buon controllo metabolico esercita sempre e comunque un effetto protettivo sul rene, anche se intrapreso tardivamente. Inoltre non va mai dimenticato l'effetto positivo che un adeguato controllo del profilo lipidico (quindi anche dei trigliceridi, non solo del colesterolo) può esercitare sulla funzionalità renale.
FONTE: edott.it
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