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Le ricerche di Gerona 2005

(12-07-14) Nell’ictus il paradosso dell’obesità non esiste



Secondo uno studio coordinato da Christian Dehlendorff del Danish Cancer Society Research Center di Copenhagen in Danimarca, nei pazienti con ictus non esiste alcun paradosso dell’obesità. In altre parole, non ci sono prove che i pazienti obesi o sovrappeso abbiano tassi di mortalità più bassi rispetto ai coetanei normopeso o addirittura sottopeso. «L’adiposità in eccesso alza le probabilità di morte prematura nella popolazione, inclusi i decessi per cancro o malattie cardio e cerebrovascolari come l’ictus» esordisce il ricercatore, coautore dell’articolo pubblicato su Jama Neurology, ricordando l’esistenza di un cosiddetto paradosso dell'obesità, ovvero l'associazione tra peso in eccesso e ridotta mortalità rispetto al peso normale, segnalata da diversi studi su pazienti con insufficienza cardiaca, malattia renale terminale, ipertensione e ictus pregresso. «La maggior parte di essi, tuttavia, era limitata dalla scarsa casistica e dalla presenza di fattori confondenti come fumo e malattie croniche» riprende il ricercatore, spiegando che il primo si associa a una riduzione del peso corporeo ma aumenta il rischio di morte, mentre le seconde condizionano una fragilità di base, con calo ponderale e mortalità aumentata. Per superare i limiti delle precedenti analisi gli autori hanno studiato 71.617 danesi colpiti da ictus per i quali erano disponibili informazioni sull’indice di massa corporea e l’età, nonché su tipo e la gravità dell'evento cerebrovascolare. «L’ 11% dei partecipanti è deceduto entro il primo mese dall’evento, segnalato quale causa diretta di morte nel 70% dei casi» puntualizza Dehlendorff, aggiungendo che il 9,7% dei pazienti erano sottopeso, il 39% di peso normale, il 34,5% sovrappeso e il 16,8% obesi. «I nostri dati indicano che il l’indice di massa corporea correla inversamente all'età media di insorgenza dell'ictus» commenta il ricercatore danese. «Non esiste, quindi, alcun effetto protettivo del sovrappeso sulla mortalità per ictus» sottolinea l’autore, concludendo che, dato lo stretto legame tra adiposità e malattie cerebrovascolari, il mantenimento di un peso corporeo normale deve restare tra i cardini di uno stile di vita sano.

FONTI:
JAMA Neurol
Doctornews33

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