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Le ricerche di Gerona 2005

(12-07-14) Alimentazione nell'adolescenza



Il naturale sviluppo verso la maturità dell’organismo è caratterizzato da numerosi ed importanti cambiamenti: il corpo subisce una vera e propria metamorfosi sotto l’effetto di molteplici rivoluzioni fisiologiche e di esplosioni ormonali.Tale periodo della vita, compreso tra i 12 ed i18 anni, viene definito 'adolescenza'.
È il periodo in cui bisogna fare maggiore attenzione al cibo, sia sul piano della qualità dei nutrienti necessari per costruire nuovi tessuti e sviluppare nuovi apparati, sia della varietà dei cibi utilizzati per avere tutti i nutrienti a disposizione. Ciò nonostante, in questo periodo della vita, l'alimentazione rischia di essere erroneamente utilizzata quale strumento per raggiungere l'immagine desiderata e, spesso, non compatibile con una condizione di equilibrio e benessere psico-fisico.
L'adolescenza è senz’altro il momento tra i più delicati nell’arco dell’esistenza per l’entità dello sviluppo fisico, per il raggiungimento della maturità sessuale e per la facilità con cui le buone e cattive abitudini si possono radicare nell’individuo il cui carattere è in piena formazione. Le necessità nutrizionali in questo periodo sono estremamente variabili e non facilmente quantificabili per le grandi differenze di peso e statura nei diversi anni e nei due sessi e per la diversa attività fisica svolta.
I fabbisogni sono estremamente variabili anche se il giovane trova per lo più spontaneamente un regime alimentare idoneo al proprio organismo, soprattutto se, fin da bambino, ha imparato a nutrirsi in modo variegato, a fare pasti regolari ed equilibrati, a consumare quotidianamente frutta e verdura. Tuttavia, in questo periodo della vita possono comparire alcuni seri problemi nutrizionali a causa del particolare atteggiamento psicologico dell’adolescente: avvengono, infatti, nel giovane grandi trasformazioni riguardanti l’immagine del proprio corpo, le idee, la vita di relazione; si verifica spesso allora un distacco dalle abitudini alimentari familiari per una affermazione della propria personalità o per una reazione negativa all’ambiente familiare giudicato 'oppressivo' che porta, talora, ad una vera e propria 'anarchia alimentare'.
L’alimentazione irregolare nei tempi e nei modi e anche una distorta percezione del peso o la paura eccessiva dell’obesità indotta dai ripetitivi messaggi dei mass-media, possono portare da un lato ad eccessivi introiti calorici, dall’altro a comportamenti alimentari incongrui e carenti. Per assumere una forma adulta, sono numerosi i cambiamenti che intervengono, facendo molte volte emergere anche ansie e preoccupazioni. L’alimentazione dell’adolescente deve essere il più possibile individualizzata: nei maschi può prevalere il bisogno di apparire più muscolosi, nelle ragazze si può riscontrare un'ingiustificata volontà di magrezza.
I bisogni nutrizionali degli adolescenti sono globalmente più elevati rispetto ad altre età della vita per l’accelerazione dell’accrescimento che presenta una notevole variabilità individuale. In questo periodo la quota energetica raggiunge il suo massimo valore ed il fabbisogno energetico è pur esso aumentato in rapporto allo sviluppo corporeo, soprattutto nei maschi.
Oltre che ad un aumento di fabbisogno di energia, l’adolescenza è caratterizzata dall’aumento del fabbisogno di alcuni nutrienti quali: proteine, calcio, ferro e vitamine A,B, mentre diminuisce a circa un quarto il fabbisogno di vitamina D rispetto all’infanzia. Occorre aumentare il consumo di carne e pesce (ottime fonti di proteine e ferro), latte e yogurt (ottime fonti di calcio) non dovrebbero mai mancare nella dieta come pure frutta e verdura di tutti i colori (segno della presenza di una varietà di minerali e vitamine, antiossidanti).
Tra i minerali aumenta in maniera notevole il fabbisogno di calcio per le grandi richieste scheletriche (da 800 mg nell’infanzia a 1200 mg/die alla pubertà), come pure la necessità di ferro, indispensabile per l’aumento della massa circolante (legata all’aumento della massa corporea) e per reintegrare le perdite mestruali delle ragazze (da 9 a 18 mg/die).
Circa possibili carenze ricordiamo che possono verificarsi sia per le mutate abitudini di vita e, talora, per particolari atteggiamenti di natura filosofica, ossia diete ovo- vegetariane, vegetariane esclusive o diete ancor più restrittive, come la dieta macrobiotica o zen; sia sulla base di un’errata percezione dell’immagine corporea, sia per drastiche diminuzioni globali nell’introduzione del cibo.
Bisogna fare presente che la dieta completamente vegetariana difficilmente soddisfa i fabbisogni di proteine e di alcuni aminoacidi essenziali; la dieta macrobiotica o zen è sempre composta da soli cereali, le diete totalmente ridotte possono indurre scarso ed insufficiente accrescimento, arresto delle mestruazioni ed altri numerosi inconvenienti.
In relazione ai possibili eccessi, l’abitudine ai numerosi spuntini, specialmente a base di dolci o di prodotti da forno, rischia d’indurre un eccesso ponderale e di squilibrare gli introiti nutrizionali; il numero eccessivo di snack e di bevande carbonate comporta, inoltre, un eccessivo introito di sale (premessa di sovrappeso e malattie cardio-vascolari nell’età adulta).
Esistono differenti stili di vita: alcuni ragazzi praticano infatti intensa attività sportiva, altri invece conducono una vita molto sedentaria pertanto le esigenze nutrizionali saranno molto differenti tra gli uni e gli altri e potranno essere di circa100 Kcal/Kg per i primi e di 37kcal/Kg per i secondi.
L’adolescente sportivo sano e normo-peso si gioverà di una normale alimentazione ricca, però, in liquidi e sali minerali. Infine la suddivisione dei pasti deve prevedere sempre una prima colazione che apporti almeno un quarto o un quinto delle calorie giornaliere ed un apporto proteico di 10-15 grammi, al fine di evitare lunghi periodi di digiuno e mantenere un ottimale equilibrio metabolico.
 
Bibliografia:
Dietetica e nutrizione; Giuseppe Fatati; ed. Il Pensiero Scientifico
Nutrizione pediatrica: dalla nascita all’adolescenza. Principi e pratica; Franchini, Calzolari, Ciacci; ed. Piccin-Nuova Libraria
L’alimentazione per l’esercizio fisico e lo sport; Giampietro; Ed. Il Pensiero Scientifico
A cura di:
Dott.ssa Bonaventura Donatantonio
Specialista in Biologia e Nutrizione

Fonte:
Redazione paginemediche.it
Data pubblicazione gio, 26 giu 2014
Data ultima modifica mar, 24 giu 2014


Commento Dr Parisi: l' articolo nel complesso è ben fatto!
Unico appunto per i latticini le cui fonti di calcio sono meno assimilabili rispetto
al calcio presente nelle verdure e inoltre pongono tutta una serie di problemi per i quali vi rimando al libro di A. Romano : la PaleoZona

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