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Le ricerche di Gerona 2005

(29-07-14) Le condizioni atmosferiche non scatenano il mal di schiena



I parametri meteorologici collegati al dolore muscolo-scheletrico come temperatura, umidità, pressione atmosferica e precipitazioni non aumentano le probabilità di rimanere vittima di un episodio acuto di mal di schiena. Diverso è il caso del vento forte o a raffiche, che aumenta il rischio in modo statisticamente significativo ma clinicamente irrilevante. Lo afferma Daniel Steffens, ricercatore al George Institute for Global Health dell’Università di Sydney in Australia e coautore di uno studio pubblicato su Arthritis Care & Research. «I pazienti con dolore muscolo-scheletrico riferiscono spesso che alcune condizioni meteo possono aggravare i loro sintomi, e il dolore da artrite reumatoide ne è un esempio» dice il ricercatore. Ma nonostante l'elevata frequenza con la quale viene segnalata quest’associazione, pochi studi l’hanno approfondita. «A nostra conoscenza, solo due trial hanno valutato se il dolore muscolo-scheletrico è influenzato dal tempo, usando appropriati protocolli di valutazione come per esempio il metodo caso-crossover, specificamente progettato per studiare le esposizioni meteorologiche, che hanno un tempo di induzione breve e transitorio» riprende l’autore. E proprio l’approccio caso-crossover è stato usato dai ricercatori australiani per quantificare l’aumento del rischio di improvvisa comparsa di una lombalgia acuta associato a temperatura, umidità, pressione dell'aria, vento e pioggia. «Hanno preso parte allo studio 993 pazienti consecutivi, vittime di improvvisa e acuta lombalgia da ottobre 2011 a novembre 2012» aggiunge Steffens, precisando che i parametri meteorologici sono stati ottenuti dall’Australian Bureau of Meteorology per l'intero periodo di studio. I risultati? Temperatura, umidità, pressione atmosferica e pioggia non hanno mostrato alcuna associazione con l’insorgenza di mal di schiena. «Nel caso del vento, invece, un aumento della velocità e del numero di raffiche ha statisticamente aumentato il rischio di lombalgia, anche se il dolore accusato dai pazienti è stato comunque molto lieve» conclude l’autore.

FONTI:
Arthritis Care & Research 2014
doctornews33

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