(03-08-14) Contro l’Alzheimer si prova il cacao
Per ora è solo un interessante spunto di ricerca e nulla più. Occorre sottolineare questo aspetto, quando si parla di una patologia difficile da affrontare e che ancora oggi non dispone di una cura realmente efficace per frenarne lo sviluppo. Ma è certo che pensare di affrontare con estratti di cacao la malattia di Alzheimer, una delle patologie neurodegenerative più temute, può anche far sorridere. Eppure è proprio così. E a testimoniare questa ipotesi di lavoro è addirittura una ricerca apparsa su Journal of Alzheimer Disease, condotta da scienziati del Mount Sinai Hospital di New York. Lo studio ha concentrato l attenzione su un particolare estratto del cacao, il lavado, che nel corso della lavorazione riesce a conservare una quota ben più elevata di polifenoli rispetto al cacao naturale o a quello "olandese". In confronto a questi due, infatti, il lavado è stato maggiormente in grado di impedire la formazione degli agglomerati di proteine amiloide che vanno a depositarsi sulle estremità dei neuroni, rendendo così sempre più complessa la comunicazione tra queste cellule. Come se non bastasse, i polifenoli del lavado accrescono anche la plasticità cerebrale. Insomma, anche se siamo ancora a livello di sperimentazione animale (gli studi sono stati condotti sui topi che presentano una particolare predisposizione allo sviluppo della malattia, pur se del tutto sani), il settore appare di grande interesse. Ed ora si punta a verificare questa ipotesi di lavoro su pazienti che possono avere le stigmate genetiche che predispongono alla patologia, pur se del tutto sani.
FONTE: edott.it
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