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Le ricerche di Gerona 2005

(29-08-14) Il lavoro a turni aumenta il rischio di diabete




I turnisti hanno un rischio maggiore di sviluppare diabete tipo 2 specie se maschi e se lavorano su turni notturni e serali, secondo uno studio pubblicato su Occupational & Environmental Medicine. «Da ricerche precedenti emerge che i turni aumentano la frequenza di disturbi gastroenterici, di certi tipi di cancro e di malattie cardiovascolari, ma non è chiaro se il diabete faccia parte della lista» spiega Zuxun Lu della Scuola di sanità pubblica alla Huazhong University di Hubei in Cina, che assieme ai colleghi ha esaminato la letteratura alla ricerca di studi sull’associazione fra turni e diabete, trovandone 448. «Ne abbiamo selezionati 12, per un totale di oltre 226 mila partecipanti» aggiunge il ricercatore, che analizzando i dati ha scoperto che ogni periodo di lavoro a turni si associa a un aumento del 9% delle probabilità di sviluppare diabete rispetto all’attività lavorativa svolta nel normale orario di ufficio, arrivando a punte del 37% negli uomini. «Il dato è indipendente da altri fattori confondenti quali disegno e luogo dello studio, tipo di lavoro, pianificazione dei turni, indice di massa corporea, storia familiare di diabete e livelli di attività fisica» riprende l’autore raccomandando una maggiore attenzione sulle possibili conseguenze per la salute nei turnisti notturni e serali di sesso maschile. «I livelli diurni di testosterone nel sangue seguono il normale ritmo circadiano, ed è possibile che la frammentazione del ciclo sonno-veglia comporti una riduzione dei livelli di ormone maschile che potrebbe dar luogo alla comparsa di insulino-resistenza e successivamente di diabete» ipotizza Lu, puntualizzando che il rischio massimo, il 42%, è stato osservato nei turnisti che lavorano sulle 24 ore in modo variabile, piuttosto che secondo schemi fissi. Altre ricerche collegano invece il lavoro a turni a un aumento di peso e dell'appetito, ma anche all’ipercolesterolemia e all’ipertensione, tutti fattori di rischio per il diabete. «In ogni caso la natura osservazionale della metanalisi non consente di trarre conclusioni sul rapporto causa effetto, ma visti i 380 milioni di diabetici di tipo 2 stimati nel 2025, tutti i fattori potenzialmente modificabili, compreso il lavoro a turni, andrebbero indagati in modo approfondito» conclude Lu.

Fonti:
Occup Environ Med. 2014 Jul 16
doctornews33

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