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Le ricerche di Gerona 2005

(09-09-14) Le donne si mettono a dieta molto più degli uomini (ma resistono meno)



Non c’è dieta che una donna non conosca o che non abbia sperimentato almeno una volta nella vita, ma riuscire poi seguirla per un periodo di tempo realmente utile a perdere perso (e a non riprenderlo più) è tutta un’altra storia. Generalmente mai a lieto fine per le donzelle che, infatti, tendono ad appendere
buoni propositi dimagranti al chiodo dopo appena 12 giorni di pasti a calorie controllate. Ovvero, ben quattro settimane prima degli uomini che, al contrario, quando decidono di mettersi a dieta, riescono a resistere alle tentazioni per circa 42 giorni (in pratica, sei settimane). E anche se uno studio pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences all’inizio del 2009 aveva provato a dare una spiegazione scientifica a questa discrepanza dietetica, sostenendo che fosse legata alla diversa reazione del cervello maschile e femminile dinnanzi al cibo, ciò non toglie che l’idea di dover prendere lezioni dagli uomini su come riuscire a stare a dieta non sia proprio motivo di vanto per le donne. A maggior ragione poi se si considera che – dati di un sondaggio britannico alla mano - queste ultime ammettono di aver provato una media di ben 17 regimi dimagranti diversi nell’arco della loro vita, contro i 5 sperimentati dai maschietti, che oltretutto sono anche meno disposti a mettersi a dieta, visto che poco più della metà confessa di averlo fatto almeno una volta rispetto a quasi tre quarti del gentil sesso. Un comportamento che gli scienziati del Baker IDI Heart and Diabetes Institute di Melbourne avevano giustificato (in uno studio sull’International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity con il fatto che quando sono a stecchetto gli uomini vogliono direttive precise su cosa mangiare e cosa no, mentre le donne amano condividere con le amiche le loro esperienze dietetiche ed “adattarle” al resto della famiglia.
LE DIFFERENZE DI GENERE
«Una delle richieste più comuni delle donne a dieta è quella di non dover preparare piatti diversi per sé – confermava infatti Alfredo Vanotti, professore di dietetica e nutrizione alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano, in una recente intervista a Corriere.it e di seguire un regime dimagrante basato più sulla gestione delle porzioni che su scelte restrittive, mentre gli uomini preferiscono avere indicazioni chiare e, una volta presa la decisione di perdere peso, sono più determinati a raggiungere l’obiettivo». E tutte queste indicazioni trovano riscontro nella ricerca condotta dal sito di prodotti farmaceutici UKMedix.com su un campione di 2.841 adulti di età compresa fra i 18 e i 55 anni, che ha anche evidenziato come l’Essex sia la location britannica al primo posto delle donne a dieta, mentre Newcastle è quella preferita dagli uomini. Una differenza che – a detta degli esperti - potrebbe essere influenzata dai reality televisivi legati alle due località, ovvero “The Only Way is Essex” con il suo mantra “no carbs before Marbs” (traducibile con “niente carboidrati se vuoi fare colpo sulle spiagge di Marbella”) registrata appunto nell’Essex e “Geordie Shore”, filmato invece a Newcastle e famoso per il suo cast maschile dai muscoli scolpiti. «I risultati del nostro sondaggio confermano come per le donne sia realmente difficile restare a dieta per lunghi periodi – spiega Sarah Bailey di UKMedix.com al “Daily Mail” – visto che finiscono per cedere alle tentazioni dopo soli 12 giorni e ad essere più indulgenti con se stesse, al contrario invece degli uomini, che resistono molto di più e vivono l’esperienza come una competizione».

Fonte: www.corriere.it

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