(15-09-14) La genomica nutrizionale per il controllo delle LDL
Quando nel sangue si ha un eccesso di acidi grassi saturi le cellule rispondono producendo una proteina che va a porsi sulla parete della cellula stessa e capta le LDL-colesterolo. Il problema è che quando questo recettore non svolge a dovere il suo compito, in pratica si blocca l'accesso alle cellule delle lipoproteine in questione, con conseguente accumulo delle stesse all'interno del sangue e conseguente glicazione. Starebbe anche in questo meccanismo il legame che unisce due importanti fattori di rischio per il cuore, la dislipidemia e lo squilibrio metabolico che porta a iperglicemia e diabete. A dirlo è Pier Luigi Rossi, specialista in Scienza dell'Alimentazione presso l'Università di Bologna, che rivela quindi una nuove opportunità di trattamento per le ipercolesterolemie basato sulle conoscenze che giungono dalle ricerche in nutrigenomica. Per tentare di contrastare il fenomeno, e quindi favorire la riduzione del colesterolo LDL, il controllo andrebbe quindi concentrato sull'apporto di acidi grassi saturi di natura animale contenuti ad esempio in salumi e formaggi oltre che di carboidrati, come pasta, pane, prodotti di pasticceria e simili. Tra le contromisure per preservare l'organismo vanno ricordati invece il pesce (il consumo dovrebbe essere di almeno tre porzioni la settimana), considerando che gli Omega-3 possono competere con gli acidi grassi saturi direttamente a livello del Dna, e i vegetali, che contengono molecole in grado di modulare il Dna e favorire un ottimale metabolismo oltre che un miglior controllo della glicemia postprandiale.
Fonti :
edott.it
Repubblica salute de La Repubblica del 9 settembre, pagina 36
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