(18-09-14) Il cervello può essere «allenato» a preferire gli alimenti sani
Dopo sei mesi di dieta salutare ci sono cambiamenti nelle aree del cervello dedicate all’apprendimento e alle dipendenze: risultano più sensibili a determinati alimenti
Il nostro cervello può essere allenato a preferire cibi sani. Con una dieta a base di fibre, proteine e, in generale, alimenti a basso indice glicemico in soli sei mesi si può infatti innescare un effetto di rieducazione cerebrale, che rende reversibile il meccanismo che porta a preferire invece alimenti ipercalorici e poco sani. È quanto emerge da una ricerca americana, della Tufts University e del Massachusetts General Hospital, pubblicata sulla rivista Nutrition & Diabetes. Gli studiosi sono partiti dall’ipotesi, molto diffusa, che una volta innescati nel cervello i circuiti che portano a una dipendenza dal “cibo spazzatura” questo processo sia irreversibile. Si sono quindi messi a caccia di qualcosa che potesse invertire questa tendenza, coinvolgendo nella ricerca 13 uomini e donne adulti in sovrappeso.
Risonanza magnetica
A otto di loro è stato chiesto di seguire uno speciale regime alimentare a base di fibre, proteine e in generale alimenti con basso indice glicemico, mentre cinque hanno continuato a mangiare secondo le normali abitudini, fungendo da gruppo di controllo. All’inizio dell’osservazione e dopo sei mesi è stata effettuata su tutti i partecipanti una risonanza magnetica al cervello: in coloro che avevano seguito il regime alimentare progettato dagli studiosi vi erano dei cambiamenti nelle aree del cervello dedicate all’apprendimento e alle dipendenze, che risultavano più sensibili ai cibi salutari e meno a quelli ipercalorici e dannosi per la salute.
Il desiderio di cibi sani
«Il programma di perdita di peso è specificamente progettato per cambiare la reazione delle persone ai diversi alimenti, e il nostro studio mostra che il sistema funziona - spiega Sai Krupa Das, uno degli autori -. Nei partecipanti aumenta il desiderio per i cibi più sani e si riduce quello degli alimenti malsani. Un effetto combinato che è probabilmente cruciale per il controllo del peso, molto più soddisfacente di quello che si realizza nel caso di un bypass gastrico grazie al quale si diminuisce in generale la quantità di cibo ingerita, ma non ci si educa a mangiare in modo sano». «Noi non iniziamo la nostra vita amando le patatine fritte e odiando, per esempio, la pasta integrale - aggiunge Susan Roberts della Tufts University -. Questo condizionamento avviene nel tempo, in risposta al fatto di mangiare, più volte, ciò che troviamo fuori, in un ambiente alimentare tossico».
Fonte: www.corriere.it
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