(06-10-14) Malattie sessualmente trasmesse, si alza la soglia d’attenzione
Esiste uno stretto rapporto tra le infezioni che si trasmettono per via sessuale. Chi è ammalato di sifilide, solo per citare un esempio, può avere un rischio di oltre sette volte maggiore di infettarsi con il virus Hiv. La situazione appare migliore, ma comunque sempre preoccupante, per la gonorrea. In questo caso il rischio sale più o meno di due volte. A far snocciolare questi dati è una ricerca condotta all'Istituto San Gallicano di Roma e condotta a Roma. Lo studio è andato avanti per venticinque anni, e i risultati sono davvero allarmanti. Ad esempio, come spiega il direttore scientifico dell'Istituto romano Aldo Di Carlo, tra il 2001 e il 2009 l'incidenza dell'infezione da Hiv è aumentata come mai prima a partire dal 1985. Lo studio ha riguardato 2000 maschi e va detto che il rischio appare maggiore tra i più giovani e tra quanti avevano una coinfezione legata a malattie come appunto la sifilide o la gonorrea. A documentare ulteriormente la situazione è la percentuale di soggetti sieropositivi che presentano comorbilità con la sifilide. Nel 2013 si arriva al 33 per cento, in pratica uno su tre, mentre nel 2011 si era intorno all'11 per cento. Le cifre insomma creano ansia, ed anche per questo è stato avviato uno specifico programma di lotta alla sifilide nei giovani adulti, in collaborazione con il Ministero della Salute, per cercare di porre rimedio alla situazione.
FONTE: edott.it
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