(07-10-14) Rischio asma aumenta con paura di perdere il lavoro
La paura di perdere il lavoro aumenta il rischio di ammalarsi d'asma, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health coordinato da Adrian Loerbroks dell’Istituto di medicina del lavoro all’Università di Düsseldorf, in Germania. «Dati recenti suggeriscono un nesso tra sintomi asmatici e stress, specie se lavoro-correlato» spiega il ricercatore, che assieme ai colleghi ha valutato poco più di 7.000 adulti che hanno risposto al sondaggio socio-economico annuale svolto sulla popolazione tedesca nel 2009 e nel 2011, anni in cui erano state inserite le domande sull’asma. «L'indagine era in concomitanza con un periodo di grave recessione economica in tutta Europa, iniziato nel 2008. E nel 2009 a tutti gli intervistati è stato chiesto se avevano paura di perdere il lavoro nei due anni successivi» dice l’epidemiologo tedesco. Le risposte sono state suddivise in tre fasce in base al grado di timore: alto, basso o nullo, e correlate ai 105 casi di asma diagnosticati tra il 2009 e il 2011 fra gli intervistati. «Coloro che temevano di perdere il lavoro erano più giovani, con basso livello di istruzione e minore reddito mensile rispetto a chi era meno o per nulla preoccupato» riprende Loerbroks. E dopo le necessarie correzioni statistiche per fattori confondenti come depressione e stile di vita i ricercatori hanno scoperto che il rischio di sviluppare asma cresceva con l'aumento della precarietà lavorativa. «Per dirla in numeri, per ogni incremento del 25% del timore di perdere il lavoro, il rischio di asma incidente saliva del 24%» puntualizza l’epidemiologo, aggiungendo che tra i convinti di perdere il lavoro il rischio di asma arrivava al 60% rispetto a chi invece reputava l’eventualità improbabile o nulla. «Si tratta di uno studio osservazionale, senza nessuna conclusione definitiva su causa ed effetto» precisa Loerbroks. E conclude: «Ciononostante, lo stress psicologico lavoro-correlato sembra essere un consistente fattore di rischio per la comparsa di nuovi casi di asma, fornendo anche una possibile spiegazione per la maggiore prevalenza di sintomi respiratori osservata durante la crisi economica nel Regno Unito».
Fonti:
J Epidemiol Community Health 2014; 0:1-4
doctornews33
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