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Le ricerche di Gerona 2005

(10-10-14) Uso frequente cannabis minaccia salute e sviluppo adolescenti




Fumare marijuana tutti i giorni prima dei 17 anni riduce di oltre il 60% negli adolescenti le probabilità di completare le scuole superiori o l'università rispetto ai coetanei che non la usano, almeno secondo i risultati di uno studio australiano pubblicato su Lancet Psychiatry. Ma non basta: il rischio di tentato suicidio e quello di abuso di sostanze illecite aumentano rispettivamente di sette e otto volte. «Risultati che andrebbero seriamente presi in considerazione da chi progetta di legalizzare la cannabis» esordisce Richard Mattick del National Drug and Alcohol Research Centre, all’Università di New South Wales di Sydney in Australia, e coordinatore della ricerca, osservando che gli studi finora svolti per stimare l’impatto della marijuana sull’adolescenza non consentivano di trarre conclusioni definitive. Per colmare la lacuna, i ricercatori del Cannabis Cohorts Research Consortium, finanziati dal National Health and Medical Research Council australiano, hanno esaminato i risultati di tre grandi studi longitudinali svolti su più di 3.700 persone. «Abbiamo correlato la frequenza d’uso della marijuana con sette parametri evolutivi fino all'età di 30 anni: il completamento delle scuole superiori; l’ottenimento di una laurea; la dipendenza da cannabis; l’uso di altre droghe illecite; i tentativi di suicidio; frequenza di depressione e il grado di dipendenza dall’assistenza sociosanitaria nazionale» spiega il ricercatore. E dai dati raccolti emerge una chiara associazione tra frequenza d’uso della marijuana nell’adolescenza e gli scarsi risultati osservati nella maggior parte dei parametri considerati, anche dopo i necessari aggiustamenti statistici per fattori potenzialmente confondenti come lo stato socio-economico e la presenza di malattie mentali. «Questi risultati giungono quando in alcuni stati nordamericani e in America Latina prende corpo l’intenzione di legalizzare la marijuana» riprende Mattick. E conclude: «Non possiamo prevedere cosa accadrebbe consentendo l’uso della cannabis per uso medico, ma chi pensa a liberalizzarla dovrebbe pensarci bene prima di consentire agli adolescenti libero accesso alla sostanza».

Fonti:
The Lancet Psychiatry, 2014; 1(4): 286-293
doctornews33



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