(12-10-14) La crisi svuota le culle
Secondo una ricerca del Censis realizzata in collaborazione con la Fondazione Ibsa, in Italia la crisi sta bloccando il desiderio di avere figli. Nel 2013 in Italia si è registrata una riduzione delle nascite del 3,7 per cento rispetto all'anno precedente, con un calo del tasso di natalità da 9 a 8,5 nati per mille abitanti. Dall'inizio della crisi a oggi sono più di 62.000 i nati in meno all'anno. Siamo passati dai 576.659 bambini del 2008 ai 514.308 del 2013: mai così pochi nella storia d'Italia (le serie storiche ufficiali partono dal 1862), nonostante l'aumento nel tempo della popolazione, i progressi della medicina e il contributo degli immigrati residenti. Tra gli italiani c'è una diffusa consapevolezza in merito al problema di denatalità che affligge il Paese. L'88 per cento sa che oggi si fanno pochi figli. Il fenomeno viene spiegato soprattutto ricorrendo a motivi economici. Per l'83 per cento delle persone la crisi rende più difficile la scelta di avere un figlio. E la percentuale supera il 90 per cento tra i giovani fino a 34 anni, cioè le persone che subiscono maggiormente l'impatto della crisi e allo stesso tempo sono maggiormente coinvolte nella decisione della procreazione. In particolare, sarebbero da potenziare le politiche pubbliche a sostegno della famiglia. Certo è che le difficoltà nell'avere figli dipendono anche dal calo della fertilità di coppia. Anche se se ne parla molto, infatti, gli italiani in quasi la metà dei casi ammettono di sapere poco su questo tema.
Fonte: edott.it
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