(05-11-14) Così la prostata infiammata attacca la sterilità
Quando si pensa alle problematiche relative alla fertilità di coppia solo
difficilmente si riflette sulle ripetute infiammazioni della ghiandola
prostatica come potenziale concausa della patologia. Eppure sarebbe necessario
pensare alla prostatite, patologia che ha una prevalenza variabile dal 2,2 al
9,7 per cento su scala mondiale. In particolare, i quadri dell'infiammazione
possono essere diversi, anche in base all'ultima classificazione del National
Institutes of Health che dimostra peraltro come negli ambulatori urologici
giungano soprattutto pazienti con la prostatite cronica di livello III, che si
lega a dolore pelvico cronico. Questo deve durare almeno tre mesi in assenza di
infezione batterica delle vie urinarie e crea sintomi urinari e deficit
sessuali. Il problema è che, oltre a questi problemi, diversi studi
recentemente condotti dimostrano come esista un rapporto "stretto" tra
prostatiti di questo tipo e percentuale di spermatozoi normali sotto l'aspetto
morfologico. Inoltre il quadro clinico pare anche influenzare la concentrazione
degli spermatozoi, sulla loro motilità e sulla morfologia. Probabilmente su
questi fattori incidono diversi elementi che concorrono a controllare il
benessere riproduttivo: secondo gli esperti elementi come la presenza di
batteri, le citochine, i radicali liberi dell'ossigeno e reazioni immunologiche
locali possono sicuramente giocare un ruolo in questo senso con un possibile
effetto patogenetico da chiarire.
Fonte: edott.it
News
In evidenza
"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."
Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.
Informazioni utili
-
Ricette a zona
-
Tabelle nutrizionali
-
Tabella composizione corporea
-
ABC della nutrizione