(09-11-14) Dolore cronico. In Italia pesa per oltre 36 miliardi di euro l’anno
Un Libro Bianco identifica per la prima volta i costi socio-sanitari del
dolore nel nostro Paese. Per ogni paziente il conto ogni anno sale a 4.557
euro, di cui 1.400 per costi diretti a carico del Ssn e 3.156 per costi
indiretti. Nel 2013, con una spesa farmaceutica relativa al dolore di 240 mln
per Fans e di 101 per oppioidi forti, l’Italia si riconferma al primo posto per
impiego dei primi e all’ultimo per quello dei secondi.
13 OTT - Si è aperta oggi presso il Palazzo della Cancelleria a Roma la due
giorni di convegno “HOPE Health Over Pain Experience” che, chiamando a raccolta
alcuni fra i massimi esperti di dolore, ha ricostruito l’attuale scenario del
problema in Italia, focalizzando in particolare l’analisi sui fattori che
ancora ostacolano l’appropriatezza terapeutica e sulle conseguenze di
trattamenti inadeguati. In occasione del convegno, che ha ricevuto il
patrocinio del Ministero della Salute e dell’Agenzia Italiana del Farmaco
(Aifa), è stato presentato ufficialmente il Libro Bianco sul Dolore Cronico,
edito da AboutPharma, con il grant incondizionato di Mundipharma, volto a fare
il punto in merito al reale impatto sociosanitario ed economico della
sofferenza nel nostro Paese.
“Nonostante i grandi passi avanti fatti, grazie alla Legge 38/2010, vi sono
ancora margini di miglioramento per raggiungere l’appropriatezza nell’approccio
diagnostico-terapeutico alla malattia dolore - ha affermatoGuido Fanelli,
Presidente della Commissione ministeriale Terapia del dolore e Cure Palliative -
. Questo gap non solo rappresenta un problema di etica sanitaria e di equità
sociale, ma determina anche costi ingenti per il SSN. Da qui l’esigenza di dar
vita al presente Libro Bianco che, raccogliendo l’expertise di tutte le figure
professionali coinvolte dalla presa in carico del paziente che soffre,
restituisce un inedito sguardo d’insieme sulla gestione del problema,
mettendone in evidenza gli aspetti medici, farmacologici, farmaco-economici e
istituzionali. Ci auguriamo sia uno strumento utile per tutti coloro che questo
problema devono affrontarlo nel loro lavoro quotidiano”.
Il volume, per la prima volta, ha fornito una fotografia, tutta italiana,
anche se basata su stime di massima, dei costi sociosanitari legati al dolore
cronico. “La prevalenza del fenomeno è circa di 13 milioni di pazienti; di
questi, si può ritenere che un terzo non si curi o lo faccia da sé in privato,
pertanto sono circa 8 milioni i pazienti rilevanti per gli effetti economici
sulla spesa pubblica - ha illustrato Carlo Lucioni, Senior Health Economist di
Health Publishing and Services -. Sulla base delle risorse impiegate per far
fronte al problema e dei loro costi unitari in Italia, è stato calcolato, con
una stima al ribasso, il costo sociale medio annuo del dolore cronico per ogni
paziente: 4.557 euro, di cui 1.400 per costi diretti a carico del SSN (farmaci,
ricoveri, diagnostica) e 3.156 per costi indiretti (giornate lavorative perse,
distacchi definitivi dal lavoro). Moltiplicando i costi diretti per 8 milioni
di pazienti, si arriva a un onere annuo per il Servizio Sanitario Nazionale
pari a 11,2 miliardi di euro, con un’incidenza sulla spesa sanitaria pubblica
complessiva del 9,6%. Sempre sulla stessa base il totale dei costi indiretti
ammonta invece a 25,2 miliardi. Dalla somma con l’importo dei costi diretti, la
stima del costo sociale del dolore cronico in Italia ammonta a 36,4 miliardi
all’anno, corrispondenti al 2,3% del Pil”.
Per completare il quadro sui numeri del problema, il contributo di IMS nel
Libro Bianco ha evidenziato come, anche a fronte di un aumento nell’impiego di
analgesici oppioidi negli ultimi quattro anni, il confronto di vendite con i
Fans sia ancora sbilanciato a favore di questi ultimi, nonostante i loro
possibili effetti collaterali e in controtendenza con le Linee Guida, i warning
delle Autorità regolatorie e i dati di letteratura. Nel 2013 i Fans hanno
toccato quota 240 milioni di euro, contro i 179 degli oppioidi, di cui 101 per
quelli forti. Tra i principali Paesi Europei, l’Italia si conferma così all’
ultimo posto per uso di oppioidi e al primo per impiego di Fans. Anche il dato
sulla spesa pro-capite in oppioidi forti evidenzia il ritardo del nostro Paese
e le barriere culturali che ancora ostacolano l’impiego di questi farmaci: 2,11
euro, mentre in Germania, ad esempio, la stessa spesa sale a oltre 10 euro a
cittadino (il valore più alto in Europa). Viceversa la spesa pro-capite dei
Fans in Italia risulta la più elevata, pari a 3,91 euro, a fronte di 1,82 euro
nel Regno Unito.
Dalla letteratura si evince una situazione caratterizzata da inappropriatezza
e disomogeneità: i dati IMS e i Rapporti OSMED ci restituiscono un quadro di
grandi disparità nell’accesso alle terapie tra le diverse Regioni italiane. Ed
è proprio su questo fronte che, nel capitolo del libro a firma di Aifa, viene
ribadito l’impegno dell’Ente regolatorio attraverso le proprie Note. Si tratta,
infatti, di strumenti fondamentali per favorire una prescrizione farmacologica
il più possibile conforme alle indicazioni cliniche per le quali il farmaco si
è dimostrato efficace e a quelle d’uso (dose e durata del trattamento). Nate
inizialmente come strumento di governo della spesa farmaceutica, le Note AIFA
sono oggi un mezzo per assicurare l’appropriatezza terapeutica e intervenire
sulle differenze regionali, assicurando un accesso omogeneo alle cure. A tal
proposito, il convegno ha ricordato il recente progetto CardioPain che –
prevedendo l’inserimento di un monito circa l’uso di Fans e Coxib nella scheda
di dimissione ospedaliera dei pazienti cardiopatici – rappresenta un esempio
virtuoso di adesione a quando stabilito dalla Nota Aifa 66. Nata presso il
nosocomio dell’Ospedale di Roccadaspide (SA), l’iniziativa sta raccogliendo
adesioni in tutt’Italia.
La presentazione del Libro Bianco ha dato vita a un dibattito tra tutti gli
attori diversamente coinvolti dalla gestione del dolore cronico in Italia:
clinici provenienti da molteplici setting assistenziali, Istituzioni, media,
Associazioni di pazienti e cittadini. “Da sempre impegnata nel supportare
iniziative a favore della battaglia contro il dolore, la nostra Azienda non
poteva far mancare il proprio sostegno ad un progetto così importante - ha
detto Marco Filippini, General Manager Mundipharma -. Adesso ciò che conta è
proseguire con determinazione il cammino intrapreso grazie alla Legge 38, per
cambiare concretamente la situazione di chi soffre e migliorarne la qualità di
vita; su questa linea ci auguriamo che nascano e si sviluppino nuove iniziative
di ampio respiro, in cui pubblico e privato possano cooperare, come avvenuto in
occasione del Libro Bianco”.
Fonte: quotidianosanità.it
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