(16-11-14) Tumori, le cifre italiane
Le morti per cancro sono in netto calo. In circa vent'anni (1996-2014) sono diminuite del 18 per cento fra gli uomini e del 10 per cento fra le donne. Il numero di nuovi casi invece è sostanzialmente stabile rispetto al 2013: saranno infatti 365.500 nel 2014 (erano 366.000 lo scorso anno, 364.000 nel 2012 e 360.000 nel 2011). Attenzione però: un terzo degli italiani under 35 è fumatore, con conseguenze allarmanti. Basti pensare che fra le donne il cancro del polmone, nelle aree coperte da registri tumore, in 18 anni ha fatto registrare un incremento pari al 61 per cento. Ancora: il cancro del colon-retto è il più frequente con quasi 52.000 diagnosi stimate nel 2014, seguito da quello della mammella (48.000), del polmone (40.000), della prostata (36.000) e della vescica (26.000). Questi dati emergono dal lavoro dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), raccolto nel volume "I numeri del cancro in Italia 2014", presentato al Congresso Nazionale AIOM in corso a Roma. Per il futuro, preoccupa l'invecchiamento della popolazione con la crescente quota di anziani. Per questo il carico assistenziale in campo oncologico in Italia, derivato dalla somma dei nuovi casi, della sopravvivenza e dell'invecchiamento della popolazione, è molto più elevato rispetto agli altri Paesi. Oggi nella Penisola 2 milioni e 900.000 persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. E nel 2020 saranno 4 milioni e 500.000.
Fonte: edott.it
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