(30-11-14) Basso peso alla nascita e disturbi autistici sono legati a doppio filo
Tra i nati pretermine con peso alla nascita molto basso il rischio di disturbi dello spettro autistico relativi all’interazione sociale, può persistere anche in età adulta. È questo il parere di Anna-Liisa Järvenpää dello University Central Hospital di Helsinki, Finlandia, coautrice di uno studio pubblicato su Pediatrics. «Gli studi di popolazione mostrano che i giovani adulti nati pretermine lasciano la casa natale per crearsi una famiglia più tardi rispetto ai nati a termine» osserva la ricercatrice, aggiungendo che la nascita anticipata con basso peso al momento del parto, cioè dai due chili in giù, si associa a una scarsa integrazione sociale e alla tendenza a interiorizzare i problemi nell’infanzia e in età adulta. «Quello dei nati pretermine con peso alla nascita molto basso è un modello di alterato sviluppo sociale, emotivo e cognitivo che ricorda i disturbi dello spettro autistico» riprende l’autrice, che assieme ai colleghi aveva l’obiettivo di verificare se gli adulti nati prima del termine e con peso alla nascita molto basso avessero una maggiore frequenza di caratteristiche correlate ai disturbi dello spettro autistico rispetto ai coetanei nati a termine. Allo scopo sono stati selezionati 214 adulti partecipanti all’Helsinki study of very low birth weight adults, dei quali 110 pretermine e 104 a termine. «Tutti avevano completato l'Autism-spectrum quotient (Asq), i cui punteggi sono stati incrociati con la crescita in peso, lunghezza e circonferenza cranica dalla nascita a 1 anno di età» sottolinea la ricercatrice. E i risultati confermano: i pretermine avevano punteggi Asq più alti rispetto ai nati termine, specie quelli parziali relativi all’interazione sociale. Il che indica in modo significativo la presenza di caratteristiche distintive dei disturbi dello spettro autistico. «E, cosa interessante, un più rapido guadagno di peso, lunghezza e circonferenza cranica dalla nascita all’anno di età si associa a minori punteggi Asq» riprende Järvenpää. E conclude: «Questo è il primo studio a dimostrare che una crescita più veloce dopo la nascita pretermine può migliorare i disturbi dello spettro autistico, suggerendo una finestra di opportunità per interventi mirati a favorire lo sviluppo neurologico a lungo termine».
Fonti: doctornews
Pediatrics 2014. doi: 10.1542/peds.2014-1097
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