(01-12-14) Lipidi per potenziare la difesa immunitaria contro le leucemie
Una nuova classe di antigeni tumorali costituiti da lipidi potrebbe aiutare a combattere le leucemie. È questa la conclusione di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, in collaborazione con l’università di Basilea. Fra gli autori dello studio, Paolo Dellabona, direttore della divisione di Immunologia trapianti e malattie infettive, e Giulia Casorati, responsabile dell’Unità immunologia sperimentale del San Raffaele. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of experimental medicine. «Il problema principale della cura delle leucemie acute è la recidiva della malattia che spesso fa seguito alla chemioterapia e al trapianto di midollo, le due opzioni terapeutiche oggi a disposizione per questo tumore» spiega Dellabona. «Nel corso degli ultimi anni il nostro laboratorio ha identificato nell'uomo, all'interno di una particolare classe di globuli bianchi chiamati linfociti T, un gruppo di cellule che riconoscono gli antigeni tumorali che si generano quando le cellule si trasformano da normali a malate». Finora si conoscevano solo antigeni tumorali di natura proteica, mentre questo studio identifica, all'interno delle cellule leucemiche, una nuova categoria di antigeni tumorali costituiti da lipidi che vengono riconosciuti dai linfociti T quando sono associati a un recettore chiamato CD1. «Lo studio è stato condotto per identificare l'antigene leucemico riconosciuto da questi linfociti T e per indagare la possibilità di utilizzare queste cellule in strategie di cura per le leucemie» riprende Dellabona. «Attraverso complesse metodiche biochimiche, molecolari e cellulari, abbiamo isolato un nuovo tipo di lipide che si associa al CD1, attivando il riconoscimento da parte dei linfociti T che uccidono le cellule leucemiche. Il riconoscimento e l'eliminazione delle cellule leucemiche avvengono anche in modelli animali. Si può dunque ipotizzare che ciò avvenga anche nell'uomo. I nostri dati mostrano che il trasferimento di linfociti T specifici per il lipide leucemico in animali in cui è stata trapiantata una leucemia umana è in grado di rallentare in modo significativo la progressione della malattia, aumentando la sopravvivenza». Questo significa che esiste una nuova classe di antigeni lipidici che costituiscono un bersaglio per nuove terapie cellulari dirette contro le leucemie acute. «Questa strategia permetterà di aumentare le opzioni terapeutiche e la probabilità di cura associata a minore tossicità e migliore qualità di vita» conclude il ricercatore, ringraziando l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro per aver reso possibile questa ricerca. «Mantenere alto il livello dei finanziamenti Airc grazie alla generosità dei donatori è una speranza concreta per continuare a trovare nuove cure per il cancro".
FONTI:
J Exp Med. 2014 Jun 30;211(7):1363-77. doi: 10.1084/jem.20140410.
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