(02-12-14) Ben idratati, annegati o assetati?
I problemi riguardanti l’idratazione corporea sono ancora dibattuti in medicina sportiva e nel campo della nutrizione, sia in condizioni fisiologiche o di stress ambientale (nello sport estremo), sia in diverse condizioni patologiche.
In sintesi
Sul tema dell’idratazione è stata condotta una revisione interessante. L’idratazione riguarda semplicisticamente il volume di acqua corporea. Funzionalmente, tuttavia, l'idratazione è un aspetto della regolazione dei fluidi che è molto più complessa, in quanto comporta la regolazione omeostatica del volume del liquido corporeo totale, la composizione e la distribuzione.
Ogni alterazione, intenzionale o patologica, di questi fattori regolamentati può essere invalidante o fatale, mentre gli stessi sono influenzati dall'esercizio fisico e da tutti i fattori di stress ambientali (ad esempio, il calore, l'immersione in acqua, la gravità), sia in condizioni acute, sia in condizioni croniche. La disidratazione durante l'esercizio e lo stress da calore ambientale, ad esempio, riduce il volume di acqua a un livello superiore al contenuto di elettroliti, causando ipoidratazione iperosmotica.
Se l'esercizio si protrae per molte ore con l'accesso al cibo e all'acqua, si ritorna alla composizione normale, ma gli aumenti di volume extracellulari si trovano ben al di sopra della linea di base (se l'esercizio è in posizione verticale e a bassa quota). Ripetendo le stesse condizioni ambientali si verificano le stesse alterazioni. Dunque, la disidratazione causata da attività fisica o da calore ambientale, è uno stress fluido-normativo di routine.
Il problema centrale è, secondo gli autori, cosa fare in questi casi e come valutare la disidratazione. In altri termini, bisognerebbe bere ad libitum per limitare i cambiamenti di massa corporea, o bere basandosi su indizi comportamentali come la percezione della sete (peraltro ritenuta insufficiente). Gli autori ritengono che in proposito sia difficile valutare un comportamento in base al variare di condizioni ambientali esterne e che sia meglio tenere in considerazione se il bere ad libitum, rispetto al bere avido, sia utile o dannoso, o nessuno dei due.
Dal punto di vista pratico, comunque, il nutrizionista, mettendo da parte per un momento la questione dello sport estremo, è continuamente chiamato a verificare se i suoi pazienti bevono acqua a sufficienza. E nella maggior parte dei casi, sia gli adulti, sia i bambini, e ancor di più gli anziani, non bevono a sufficienza e neppure credono che il bere acqua faccia parte o meno del mantenimento dello stato di salute. Basti pensare che molte persone obese o in sovrappeso sono convinte che non si debba bere troppa acqua, soprattutto durante i pasti, perché gonfia lo stomaco e quindi fa aumentare il peso corporeo.
Autore: Patrizia Maria Gatti
Fonte:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25356197
Extrem Physiol Med. 2014 Oct 29;3:18. doi: 10.1186/2046-7648-3-18. eCollection 2014.
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