(07-01-15) Parkinson, riconoscere i segni premonitori
La malattia di Parkinson produce inizialmente alterazioni impercettibili, che la scienza sta imparando a individuare. E' quanto ricorda Alfredo Berardelli, neurologo dell'Università La Sapienza di Roma e presidente della Lega Italiana per la Lotta contro la Malattia di Parkinson (Limpe). Tra i segnali che potrebbero essere presenti in queste situazioni non ancora caratterizzate dalla presenza di un quadro clinico conclamato, ad esempio, ci sono alcuni segni e sintomi che possono essere colti dal medico di medicina generale. Gli esempi sono diversi: una stitichezza che permane da due anni e più e non ha motivi organici, una sudorazione eccessiva, l'ipotensione ortostatica, urgenza ad urinare. Altro parametro da verificare è quello relativo alla scrittura, come dimostrano gli studiosi dell'Università di Seul che hanno studiato uno speciale programma informatico in grado di valutare le dimensioni della grafia. Un mutamento significativo, percepibile semplicemente in ambulatorio facendo scrivere qualche riga al soggetto, può essere d'aiuto. Infine occhio anche alla carenza olfattiva. Non si tratta di un segnale di sottovalutare nell'ottica di un riconoscimento precoce della patologia neurodegenerativa, visto che in base ad una ricerca condotta negli Usa può precedere anche di quattro anni la comparsa dei sintomi in quasi la metà dei casi di patologia. Ovviamente, tutti questi segni vanno presi "cum granu salis": una rondine, ricorda Berardelli, non fa primavera.
FONTE: edott.it
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