(14-02-15) Ipotesi autoimmune per il diabete intermedio?
I chili di troppo non rendono solamente più sensibili allo sviluppo di diabete di tipo 2, malattia che colpisce soprattutto le persone in sovrappeso e si manifesta in età adulta, ma possono anche innescare una reazione che porta l'organismo a distruggere, sbagliando, le cellule del pancreas che producono insulina. Lo dimostra uno studio frutto della ricerca della Società Italiana di Diabetologia pubblicato su Diabetes Care. L'obesità in pratica contribuisce ad uccidere le cellule del pancreas, attraverso una reazione autoimmune, cioè attraverso la produzione di auto-anticorpi che distruggono lentamente le cellule beta, produttrici di insulina. In questi casi il diabete assume caratteristiche tipiche, che lo collocano a metà strada tra i due pilastri classici della classificazione: il tipo 1 che compare nei giovani ed è causato dalla distruzione delle cellule pancreatiche (in Italia interessa circa 200 mila persone) e il tipo 2, dovuto invece ad una resistenza dei tessuti periferici ai 'comandi' impartiti loro dall'insulina e al progressivo esaurimento della funzione del pancreas; quest'ultimo, il più frequente (in Italia interessa oltre 3,7 milioni di persone) si accompagna molto spesso a sovrappeso e obesità. Il diabete di tipo 1 si tratta subito con l'insulina; il tipo 2 si tratta con farmaci anche per molti anni, per poi arrivare gradualmente alla terapia con insulina. La ricerca è stata condotta dagli studiosi dell'Università "Sapienza" di Roma coordinati da Raffaella Buzzetti.
Fonte: edott.it
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