Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(22-02-15) Al giorno d'oggi i dati clinici sono condivisi a sufficienza?




Due anni fa si è concluso uno studio di cinque anni che ha testato una nuova indicazione per un farmaco in commercio. I risultati sono stati positivi, ma gli ammalati hanno ora un'altra opzione terapeutica altrettanto efficace ma meno tossica. Ciononostante, lo studio è stato pubblicato da un'importante rivista medica, cosa che ha aperto la strada a ulteriori analisi e report aggiuntivi. Ma un anno è passato, e i dati dormono senza peraltro essere i soli: ce ne sono molti altri che vengono da studi clinici mai pubblicati o che lo sono stati una sola volta. «Possono essere utili a qualcuno?» si domanda Jeffrey Drazen, direttore New England journal of medicine in un articolo pubblicato sul Nejm del 15 gennaio. «Ricercatori e sponsor dovrebbero rendere disponibili i dati dettagliati di uno studio dopo il suo completamento» affermano gli esperti dell'Institute of medicine (Iom), convocati nell'ottobre del 2013 per esaminare i modi attuali e futuri di condividere i dati raccolti durante gli studi clinici. E i ricercatori Iom hanno indicato un approccio che supporta un'ampia condivisione, nel rispetto dei diritti delle parti. «La condivisione è importante per incoraggiare ulteriori ricerche, sostenendo decisioni normative e aumentando la fiducia del pubblico nella ricerca» spiegaBernard Lo, presidente della Fondazione Greenwall e del comitato Iom, delineando i passi che i ricercatori e gli sponsor dovrebbero intraprendere per migliorare la trasparenza nel settore della ricerca. Dopo la registrazione dello studio su clinicaltrials.gov o un sito simile, lo sponsor dovrebbe rendere pubblici riepiloghi riassuntivi entro 12 mesi dal completamento dello studio, e i dati dettagliati che comprendono il set di dati analizzabili, il protocollo di studio, il piano di analisi statistica e il codice analitico entro e non oltre 18 mesi dal completamento dello studio. «Ma ci sono molti ostacoli alla cultura di un'efficace condivisione dei dati, e nonostante le difficoltà tecniche dobbiamo cambiare modo di pensare. I dati scientifici dovrebbero essere visti come una risorsa della comunità simile a un parco in città, per esempio, e non come proprietà personale» riprende Drazen, ricordando i pazienti che ogni giorno si mettono a rischio per la scienza medica, permettendo ai ricercatori di raccogliere i dati. «Per onorare questo sacrificio, è necessario trasformare in conoscenza dati rimasti, magari, dimenticati per anni. Potranno mai essere utili a qualcuno? Condividiamoli e scopriamolo» conclude il direttore del Nejm.

FONTI:
IOM Reports; 14 gennaio 2015
N Engl J Med. 2015 Jan 15;372(3):201-2. doi: 10.1056/NEJMp1415160 
www.doctornews33

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili