(28-02-15) Il rischio d'asma si sposta dal centro città alla periferia
Oltre mezzo secolo fa gli esperti di salute pubblica suggerivano che fattori comuni alle aree urbane tra cui inquinamento, scarafaggi, parassiti e altri allergeni potevano aumentare il rischio di asma nei bambini di città rispetto ai coetanei residenti in aree suburbane o rurali. Fra le varie osservazioni che avallano tale ipotesi si è rilevato che nei bambini che vivono in ambiente rurale o che hanno un gatto in casa (dimostrato nei primi due anni di vita), la probabilità di allergia si riduce in modo significativo. Ma dal momento che queste condizioni non sono più esclusive delle zone urbanizzate, i ricercatori della Johns Hopkins University hanno deciso di verificare se questa teoria fosse obsoleta. E dalle loro conclusioni sul Journal of Allergy and Clinical Immunology (JACI) emerge che il rischio di asma tra i bimbi che vivono in città viene influenzato da nuovi fattori tra cui il reddito e l'etnia di appartenenza. «I nostri risultati suggeriscono che concentrando l'attenzione sui centri urbani come maggiori responsabili di asma, medici ed esperti di salute pubblica potrebbero trascurare zone periferiche emergenti a elevata prevalenza» sottolinea Elizabeth Matsui, coordinatrice dello studio e professore associato alla Johns Hopkins University School of Medicine. Con la povertà in aumento nelle aree rurali e suburbane e le minoranze etniche che si spostano fuori città, i ricercatori suggeriscono che la sanità pubblica dovrebbe adeguarsi ai nuovi orientamenti demografici. Supportati, oltretutto, dai numeri: sulla base di un'indagine svolta fra 23.065 bambini di età compresa fra 6 e 17 anni, lo studio della Johns Hopkins trova che ad avere l'asma è il 12,9 per cento dei bambini di città rispetto al 10,6% dei coetanei che vivono altrove. «Una differenza già scarsa, che sfuma normalizzando i dati per etnia» riprende l'autrice, puntualizzando che sul rischio asmatico di un bambino l'indigenza della singola famiglia ha un'influenza più forte di quella del quartiere. E mentre la povertà personale spinge il rischio di asma, lo studio spiega anche le differenze etniche: i tassi di asma tra i bambini portoricani e afroamericani sono rispettivamente il 20 e 17%, per scendere all'8% tra gli asiatici, al 9 per gli altri ispanici, e al 10 nei bianchi.
FONTI:
Journal of Allergy and Clinical Immunology. 2015. Published Online: January 20, 2015 DOI: 10.1016/j.jaci.2014.11.022
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