(10-03-15) Anosmia ed iposmia, i perché di un segnale da non sottovalutare
In questa stagione avere una sensazione di naso chiuso è sicuramente un problema condiviso. Ma a volte i deficit olfattivi che possono derivarne richiedono approfondimenti che vanno oltre il semplice edema della mucosa olfattiva, fino a diventare veri e propri segnali di sofferenza anche neurologica. L'olfatto che non funziona a dovere va quindi indagato, a prescindere dalle variazioni soggettive nella percezione degli aromi. E' il monito che viene da Gaetano Paludetti, Direttore dell'Istituto di Clinica Otorinolaringoiatria del Policlinico Gemelli di Roma. "Le deviazioni del setto nasale, che determinino una significativa ostruzione respiratoria, possono interferire con questo senso ¬ spiega lo specialista. Allo stesso modo anche alcune malattie ormonali, patologie neurologiche, disturbi alimentari o magari l'inalazione di sostanze tossiche possono alterare o portare anche a perdita completa della sensazione olfattiva". Per questo il consiglio fondamentale è andare a ricercare eventuali disosmie, che più comunemente sono di origine trasmissiva, come avviene appunto in caso di naso chiuso, e quindi appaiono legate alla presenza di un ostacolo che impedisce all'aria di raggiungere la mucosa destinata a recepire gli odori. Ma esistono anche forme percettive, in cui si ha una lesione dei recettori e/o delle vie nervose. Una particolare attenzione va prestata agli anziani, nei quali l'olfatto tende progressivamente a deteriorarsi: un deficit olfattivo spiccato può anche indirizzare verso patologie neurodegenerative.
FONTE: edott.it
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