(14-03-15) Tossicità delle cure anticancro: va ascoltata anche la voce dei pazienti
La tossicità soggettiva delle cure anticancro è spesso sottostimata dai ricercatori negli studi prospettici randomizzati, fatto che indica la necessità di inserire tra i risultati anche quelli riferiti dai pazienti. Sono queste le conclusioni di uno studio multicentrico pubblicato sul Journal of Clinical oncology e coordinato da Francesco Perrone della Clinical trials unit all'Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori, Fondazione G. Pascale-Irccs a Napoli. Da precedenti ricerche emerge che gli effetti collaterali riferiti dai pazienti durante i trattamenti, vengono spesso poco considerati e sono descritti dai medici con frequenze inferiori a quelle reali, rendendo incomplete le informazioni fornite agli ammalati che dovranno sottoporsi alle cure. Così gli autori dell'articolo hanno usato i dati di tre ricerche cliniche coordinate dalla Clinical trials unit del Pascale di Napoli, Geco, Torch e Elda per un totale di 1090 soggetti, relativi a sei effetti avversi: nausea, vomito, anoressia, alopecia, diarrea e stipsi. Nei primi due trial sono stati studiati soggetti con cancro avanzato del polmone non a piccole cellule sottoposti a chemioterapia con cisplatino e gemcitabina più rifecoxib nel primo e verso erlotinib nel secondo. A Elda, invece, hanno preso parte donne avviate a chemioterapia adiuvante per cancro al seno. Analizzando i dati dei tre studi i ricercatori hanno registrato i tassi di concordanza riferiti da medici e pazienti per ognuno dei sei effetti collaterali considerati. E dai risultati emerge che le percentuali di tossicità riportate dai medici erano costantemente inferiori a quelle riferite dai malati, con un tasso diunderreporting variabile dal 40,7% al 74,4% a seconda della tossicità considerata. Lo studio conferma una sottostima della reale incidenza di effetti collaterali nelle terapie antitumorali, sottolineando l'importanza delle valutazioni fornite dai pazienti, i patient-reported outcomes, nelle valutazioni di tossicità. «Stiamo lavorando con il gruppo di studio Pro-Ctcae, Patient-reported outcomes version of the common terminology criteria for adverse events per la traduzione, la validazione e l'adattamento cross-culturale in lingua italiana di questo strumento» conclude Perrone.
Fonti:
J Clin Oncol. 2015 Jan 26. doi: 10.1200/JCO.2014.57.9334
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