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Le ricerche di Gerona 2005

(15-03-15) Durata del sonno, pubblicate linee guida Nationale sleep foundation



La National sleep foundation (Nsf) statunitense ha pubblicato sulla rivista Sleep health le nuove linee guida sui tempi consigliati per il riposo notturno. «La novità sono i consigli sui tempi di sonno per bambini e ragazzi, assenti nel precedente documento» esordisce Max Hirshkowitzdel Dipartimento di medicina al Baylor College of Medicine di Houston in Texas, primo autore del documento, in cui un gruppo di esperti ha esaminato più di 300 studi scientifici sul sonno, compresi quelli sugli effetti di eccessi o deprivazioni, pubblicato tra il 2004 e il 2014. E i suggerimenti dell'NSF, suddivisi per fasce di età, sono i seguenti: neonati fino a 3 mesi, da 14 a 17 ore al giorno; lattanti da 4 a 11 mesi: da 12 a 15 ore; bambini di 1-2 anni, da 11 a 14 ore; bambini in età prescolare (3-5 anni), da 10 a 13 ore; bambini in età scolare (6-13 anni), da 9 a 11 ore; adolescenti (14-17 anni), da 8 a 10 ore; adulti tra 18 e 64 anni, da 7 a 9 ore; anziani oltre i 65 anni, da 7 a 8 ore. «Lo scopo dei consigli è di aiutare le persone a dormire in modo sano, permettendo un confronto tra pazienti e medici sulla qualità e la durata del sonno» sottolinea David Cloud, presidente della National Sleep Foundation, ricordando tuttavia che esistono eccezioni: alcune persone possono dormire per periodi più o meno lunghi rispetto a quanto raccomandato, senza sperimentare conseguenze negative per la salute. E le linee guida NSF contengono suggerimenti anche in questi casi. «Per esempio, se la NSF raccomanda agli adulti tra 26 e 64 anni un periodo di sonno tra 7 e 9 ore, in alcune persone è fisiologico dormire anche non più di sei ore, o addirittura fino a 10» riprende Hirshkowitz, puntualizzando però che i soggetti con periodi di sonno molto al di fuori dell'intervallo di normalità potrebbero avere problemi di salute. In sintesi, la deprivazione di sonno si associa, tra l'altro, all'obesità, all'ipertensione, a una riduzione della produttività e alla sonnolenza alla guida, mentre l'eccesso può essere legato alla presenza di malattie cardiache e morte prematura.

FONTE: Sleep Health 2015. doi: http://dx.doi.org/10.1016/j.sleh.2014.12.010

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