(16-03-15) Apnee notturne, un nemico da conoscere
Il problema è ancora sottovalutato, ma occorre fare di più per svelare e trattare al meglio la sindrome delle apnee notturne. Ne è convinto Flaviano Mormile, responsabile dell'Unità Operativa dedicata al tema presso il Policlinico Gemelli - Università Cattolica di Roma, che firma un interessante vademecum per affrontare al meglio queste situazioni. Il primo, fondamentale passaggio per la cura è una diagnosi corretta: riconoscendo il quadro si può infatti iniziare a pensare all'approccio terapeutico ottimale, ricordando che le apnee nel sonno possono essere ostruttive e centrali: le prime si associano a russamento intermittente, durano almeno 10 secondi e vengono considerate anomale quando superano le cinque per ora di sonno. Quelle centrali hanno invece una natura diversa e sono spesso legate a scompenso cardiaco. Questa classificazione non è utile solamente per l'inquadramento, ma anche per la cura. Nelle apnee ostruttive, che possono causare sonnolenza diurna, problemi del metabolismo ed aumentare il rischio di patologie cardiache, il trattamento prevede l'impiego di maschere a pressione positiva, le cosiddette Cpap. Nelle forme meno gravi, e quando non sia presente una chiara obesità, si può invece ricorrere ad apparecchi ortodontici o a interventi mirati da parte dell'otorino. Da non sottovalutare infine il ruolo della chirurgia bariatrica, che nelle forme più gravi di obesità con apnee notturne può essere la soluzione ai problemi.
FONTE: edott.it
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