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Le ricerche di Gerona 2005

(21-03-15) Olio d' oliva e noci aiutano a far regredire la sindrome metabolica



I nostri nonni senza saperlo seguivano la dieta mediterranea, il modello alimentare più adeguato a mantenerci in forma e soprattutto sani: i dati che dimostrano le sue bontà sono innumerevoli, e ora una ricerca spiega che riesce anche a «guarire» dalla sindrome metabolica, un problema che secondo le stime riguarda una persona su quattro ed è definito dalla presenza di almeno tre fattori fra pressione alta, trigliceridi elevati, glicemia oltre il limite, colesterolo «buono» HDL basso e un girovita troppo largo. 
LO STUDIO SPAGNOLO 
La sindrome aumenta di parecchio il rischio di infarti, ictus e diabete ma lo studio spagnolo Predimed, condotto su circa 6 mila persone seguite per 5 anni, ha verificato che la dieta mediterranea può farla regredire. I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in tre gruppi: uno seguiva un’alimentazione di controllo a basso contenuto di grassi, gli altri due un regime di stampo mediterraneo «potenziato» da un ampio uso di olio d’oliva oppure di noci. All’inizio della sperimentazione il 67% dei partecipanti rientrava nei criteri per la diagnosi di sindrome metabolica, dopo 5 anni il 28% di chi aveva seguito le due tipologie di dieta mediterranea non presentava più i parametri tipici del problema. «L’introito calorico era identico nei tre diversi tipi di alimentazione: evidentemente l’azione positiva sulla sindrome metabolica dipende da differenze nei nutrienti introdotti, in particolare olio e noci», spiegano gli autori. 
NONOSTANTE L’APPORTO CALORICO IL CONSUMO DI OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E NOCI APPORTA NUMEROSI BENEFICI 
Proprio lo studio Predimed, poco tempo fa, ha provato che l’olio extravergine d’oliva riduce anche il rischio di aritmie pericolose come la fibrillazione atriale. Ma secondo gli spagnoli per ottenere i migliori risultati ne andrebbero introdotti 50 grammi al giorno, pari a circa tre cucchiai e mezzo. L’apporto calorico in questo caso non è indifferente (circa 450 calorie), ma è controbilanciato dalle conseguenze positive sulla salute, visto che oltre alle aritmie si riduce anche il pericolo di ictus e infarti. Calorica ma salutare è anche la frutta secca, che consente di fare il pieno di acidi grassi mono e polinsaturi. Stando allo studio Predimed se ne dovrebbero consumare circa 30 grammi al giorno, di cui la metà di noci. I grassi «buoni» delle noci per di più contribuirebbero ad abbassare la probabilità di ictus e (stando ai dati raccolti da ricercatori statunitensi e pubblicati sul Journal of Medicinal Food ) sarebbero anche utili per ridurre la crescita del tumore alla prostata (studio dell’ Università di Davis, in California). 


FONTE: WWW.CORRIERE.IT

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