(27-03-15) Alzheimer in cerca di diagnosi precoce
Di fronte all'avanzata dei casi di malattia di Alzheimer, legati ovviamente al progressivo incremento della vita media della popolazione, si pone il problema di giungere presto a riconoscere la malattia neurodegenerativa. Una diagnosi precoce potrebbe infatti consentire un più favorevole approccio ai pazienti, evitando di intervenire, per quanto possibile, quando la patologia si è già diffusa al cervello e quindi ha creato danni molto significativi. Tra le speranze per un riconoscimento precoce grande attenzione viene prestata in particolare a due tessuti che potrebbero divenire "segnalatori" del quadro, ovvero la mucosa olfattiva e la retina. Per quanto riguarda la possibilità di percepire la malattia attraverso l'esame dei nervi deputati a recepire i segnali olfattivi due studi recenti su un numero limitato di pazienti aprono le porte alla speranza. In particolare si è visto che il deficit olfattivo porta a modificazioni specifiche che paiono associate alla demenza e che lo stesso deficit si può correlare con il quadro di deficit cognitivo, pur se questo non è necessariamente correlato con la demenza. Nel caso della retina, identificando con la curcumina che si lega alla beta amiloide placche presenti sulla tonaca nervosa dell'occhio si è arrivati a definire con una Pet che a queste corrispondono lesioni presenti anche a livello cerebrale. Con questo test, un domani, si potrebbe non solo riconoscere la patologia ma anche monitorarla nel tempo.
FONTE: edott.it
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