(12-04-15) Noduli tiroidei asintomatici e benigni, quasi mai evolvono in cancro
Dopo cinque anni di follow-up la maggior parte dei noduli tiroidei benigni asintomatici non mostra significative variazioni di volume e le diagnosi di cancro sono rare, secondo uno studio pubblicato su Jama. «Il miglioramento della capacità di scoprire noduli di piccole dimensioni ha aumentato il riscontro di noduli tiroidei asintomatici» spiega Sebastiano Filetti dell'Università di Roma Sapienza, coautore dell'articolo, sottolineando che manca un consenso per quanto riguarda l'ottimale follow-up delle lesioni citologicamente ed ecograficamente benigne. Le attuali linee guida raccomandano ecografie e citologie ripetute in presenza di un significativo accrescimento volumetrico del nodulo, ma poco si sa circa la frequenza e l'entità della crescita, e non vi sono metodi affidabili per identificare i pazienti a rischio di accrescimenti sospetti. Partendo da questi presupposti i ricercatori italiani hanno studiato la frequenza e i fattori associati alle variazioni dimensionali dei noduli tiroidei nonché l'associazione con il rischio di malignità in 992 pazienti in cui erano stati diagnosticati da uno a quattro noduli tiroidei asintomatici a benignità citologica ed ecografica. I pazienti sono stati reclutati da otto centri ospedalieri di riferimento per malattie tiroidee in Italia tra il 2006 e il 2008, e gli autori hanno analizzato i dati raccolti nei primi 5 anni di follow-up, fino a gennaio 2013. Un accrescimento dimensionale, significativamente associato con la presenza di noduli multipli, si è verificato nel 15,4% dei pazienti, per un totale di 174 su 1567 noduli (11,1%). Viceversa, una riduzione di volume è stata osservata In 184 soggetti, mentre un cancro tiroideo è stato successivamente diagnosticato in 5 noduli originali (0,3%), solo 2 dei quali erano cresciuti in dimensioni. Infine, nuovi noduli si sono sviluppati in 93 pazienti (9,3%), con il riscontro di un solo cancro. «Uno degli obiettivi della sorveglianza è individuare e trattare i tumori tiroidei che si presentano al follow-up o persi alla valutazione iniziale. Eventi comunque rari nella popolazione studiata» scrivono gli autori, ribadendo che solo 2 dei 5 tumori sviluppati da un nodulo benigno sono stati preceduti da un significativo aumento di volume. In un editoriale di commentoAnne Cappola, direttore associato di Jama, scrive: «Questi risultati rappresentano un passo importante per migliorare l'efficienza e ridurre le spese di follow-up nella stragrande maggioranza dei noduli tiroidei citologicamente o ecograficamente benigni».
Fonti:
JAMA. 2015;313(9):903-904. doi:10.1001/jama.2015.0836
JAMA. 2015;313(9):926-935. doi:10.1001/jama.2015.0956
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