(13-04-15) Pisolino dopo il pasto nel bambino: fino a quando?
Ci sono bambini che anche a tre-quattro anni di età non rinunciano alla classica pennichella dopo il pranzo. E ce ne sono altri che invece appaiono sempre attivi, anche se più piccoli, e non vogliono sapere di riposare. Ma quando ha significato continuare con l'abitudine del riposino in età pediatrica, soprattutto considerando l'impatto che può avere nella quantità di sonno che ogni bambino dovrebbe avere nelle 24 ore? Una risposta viene da una ricerca apparsa su Archives of Disease in Childhood, che ha preso in esame 26 studi diversi sull'impatto del sonnellino pomeridiano sulla qualità globale del riposo, sui comportamenti e sulle capacità cognitive dei piccoli fino ai cinque anni. La conclusione degli esperti è fin troppo chiara: non ci sono evidenze chiare dell'utilità di proseguire nell'abitudine della pennichella dopo pranzo oltre i due anni, anzi gli effetti di questa abitudine potrebbero essere deleteri nel computo globale del sonno. Ovviamente, i risultati dello studio non si possono generalizzare. "La prima regola da ricordare è che la variabilità tra un bambino e l'altro è massima, sia sul fronte della quantità del sonno di cui ha bisogno sia sulla qualità del riposo - spiega Alberto Ferrando, pediatra di famiglia. Da un lato ci sono piccoli che si addormentano con grande difficoltà, dall'altro bimbi che si levano presto la mattina: nel mezzo ci sono disturbi fisiologici del sonno, come digrignare i denti o sogni che "svegliano" il piccolo, tutti elementi che possono condizionare la qualità del sonno".
FONTE: edott.it
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