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Le ricerche di Gerona 2005

(26-04-15) Ventilatori elettrici prevengono aumenti di frequenza cardiaca





C'è chi sconsiglia i ventilatori elettrici per mitigare la calura, ma un nuovo studio pubblicato su JAMA dimostra che le ventole possono prevenire gli aumenti di frequenza cardiaca e temperatura corporea legati al caldo umido eccessivo. «Pur in assenza di studi specifici sull'uso dei ventilatori nelle ondate di calore, alcuni esperti mettono in guardia contro l'uso nella stagione calda, ipotizzando che le correnti d'aria possano accelerare il riscaldamento del corpo» afferma Ollie Jay dell'Università di Sydney, New South Wales, Australia che assieme ai colleghi ha esaminato l'effetto dei ventilatori su temperature e umidità capaci di provocare aumenti della frequenza cardiaca e della temperatura corporea. «L'evaporazione del sudore cala con l'aumentare dell'umidità, così in ambienti particolarmente umidi le pale potrebbero non impedire l'aumento della temperatura interna e cardiovascolare» sottolinea il ricercatore che ha selezionato otto maschi sani di età media 23 anni abbigliandoli con t-shirt e pantaloncini e facendoli sedere in una camera mantenuta a temperatura di 36°C o superiore a 42°C con e senza un ventilatore posizionato di fronte a circa 3 metri di distanza. «Dopo un periodo iniziale di 20 minuti, l'umidità relativa della stanza è stata gradualmente aumentata dal 25 al 95% a 36°C e dal 20 al 70% a 42°C» dicono gli autori, che hanno misurato frequenza cardiaca e temperatura corporea dei partecipanti in tutte le fasi dello studio. E i dati dimostrano che l'uso del ventilatore ha impedito l'aumento del ritmo cardiaco e della temperatura interna fino a circa l'80% di umidità a 36°C e al 50% a 42°C. «Pertanto, contrariamente a quanto molti credono, le pale sono un efficace sistema di raffreddamento per chi non ha l'aria condizionata durante i periodi caldi e umidi» commentano gli autori, sottolineando tuttavia che i partecipanti allo studio erano giovani adulti, e che servirebbero ulteriori ricerche per estendere i risultati ad altre sottopopolazioni, per esempio gli anziani, sani o malati, e le persone con sudorazione ridotta.

FONTI:
JAMA. 2015;313(7):724-725. doi:10.1001/jama.2015.153
doctornews33

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