(01-05-15) L'esposizione ai pesticidi aumenta il rischio cardiovascolare
Non solo l'obesità, ma anche i pesticidi possono aumentare il rischio cardiovascolare nelle donne in premenopausa, secondo uno studio pubblicato sul Journal of clinical endocrinology & metabolism che ha esaminato gli effetti dell'esposizione agli agenti chimici policlorurati analoghi al Dicloro-difenil-tricloroetano, meglio noto come Ddt. «Il composto è stato il primo insetticida moderno, ma è vietato in molti paesi dal 1970 a causa di possibili effetti cancerogeni» esordisce Diana Teixeira dell'University of Porto in Portogallo, coautrice dell'articolo, ricordando che il Ddt e i pesticidi analoghi, noti anche come estrogeni ambientali, possono interferire con la funzione dell'ormone femminile. «Il Ddt non solo si lega a difetti di nascita, riduzione della fertilità e aumento del rischio di diabete di tipo 2, ma essendo un inquinante organico persistente ed altamente resistente nell'ambiente tende ad accumularsi nel tessuto adiposo compromettendo l'effetto protettivo degli estrogeni naturali sulla salute cardiovascolare delle donne in premenopausa» riprende Texeira che assieme ai colleghi ha analizzato i campioni di tessuto adiposo di 121 donne obese, delle quali 73 erano in premenopausa e 48 in postmenopausa, sottoposte a chirurgia bariatrica al S. João hospital di Porto. Utilizzando il punteggio Framingham, i ricercatori hanno valutato il rischio a 10 anni delle partecipanti di sviluppare malattie cardiovascolari, scoprendo che tra le donne in premenopausa, quelle con la maggiore concentrazione di estrogeni ambientali nel tessuto adiposo addominale non solo avevano maggiori probabilità di sviluppare glicemie medie più alte, ma tendevano anche ad avere un maggior rischio cardiovascolari sulla scala Framingham. «I nostri risultati mostrano che i pesticidi capaci di alterare il sistema endocrino tendono ad aggravare le complicanze dell'obesità, tra cui il rischio cardiovascolare, nelle donne in premenopausa» sottolinea Teixeira. E conclude: «Misurare i livelli di estrogeni ambientali può aiutare i medici a identificare le donne a rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, migliorando l'azione preventiva».
FONTI:
J Clin Endocrinol Metab. 2015 Apr 8:jc20144136
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