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Le ricerche di Gerona 2005

(12-05-15) Decisioni condivise migliorano la qualità delle cure percepita



Rispetto a quelle condivise con i pazienti, le decisioni gestite solo dal medico hanno una qualità clinica peggiore, almeno secondo il parere dei malati oncologici intervistati in uno studio pubblicato su Jama oncology, nuova rivista appena lanciata dall'American medical association. «L'Institute of medicine statunitense raccomanda che i processi decisionali diagnostico-terapeutici siano condivisi e consoni alle preferenze del paziente per migliorare la qualità complessiva dei servizi sanitari» affermaNancy Keating della Harvard medical school di Boston, coautrice dell'articolo, aggiungendo che la percezione del malato in termini di qualità delle cure è un parametro sempre più importante di misura delle prestazioni sanitarie. Così i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti al trial CanCORS, Cancer care outcomes research and surveillance consortium con diagnosi di cancro del polmone o del colon-retto, di descrivere il tipo di decisioni prese fino a quel momento sulla propria malattia allo scopo di valutarne il grado di coinvolgimento. Sono state analizzate le risposte di 5.315 pazienti su 10.817 decisioni clinico-terapeutiche, incrociando i risultati con quelli riferiti dagli stessi intervistati sulle qualità delle cure e della comunicazione dei medici. E i risultati parlano chiaro: il 58% dei partecipanti preferisce la gestione condivisa delle decisioni riguardo alla propria neoplasia, e un altro 36% preferirebbe addirittura controllarle di persona. «Solo il 6% preferisce le decisioni controllate dal medico» riprende l'autrice, sottolineando che in termini di qualità delle cure percepita il 67,8% dei malati la definiva eccellente, mentre il 55,8% reputava ottima la capacità comunicativa dello specialista. E in un editoriale di commento Sarah Hawley dell'Università del Michigan ad Ann Arbor, scrive: «Ciò che colpisce dello studio è l'associazione non sempre congrua tra il processo decisionale condiviso e l'ottima valutazione della qualità delle cure da parte del paziente. Risultati che sottolineano la necessità di ulteriori studi allo scopo di approfondire il nesso tra processo decisionale condiviso e qualità percepita delle cure».

FONTE: JAMA Oncol. 2015. doi:10.1001/jamaoncol.2014.112 

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